Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
28 Feb
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Sara Di Raimondo -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Io vengo da Catania e non mi sono mai spostata per troppo tempo da qui. Dopo aver iniziato i primi rapporti con la lettura più continui verso gli undici anni, scrivere è arrivato poco dopo, in maniera molto naturale. Il diventare una scrittrice è sempre stato un sogno nel cassetto, verso il quale ancora devo lavorare molto.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Ogni attimo di solitudine è il migliore per scrivere: essere sola con le mie idee mi permette di scrivere senza freni. Anche se devo ammettere che preferisco scrivere la notte o in ambiente poco illuminato.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Ce ne sono troppi da Licia Troisi, Wulf Dorn, Cassandra Clare, Andrzej Sapkowski, J.K.Rowling... non riuscirei veramente a scegliere!
 
Perché è nata la sua opera?
La mia opera è nata da una fantasia improvvisa in una notte un po' insonne. Da un'idea è nata una vera e proprio storia, che mi sono poi impegnata per portar a termine.
Il messaggio che volevo inviare ai tempi agli altri e a me stessa è che ci sono sempre dei periodi un po' negativi nella vita di chiunque, ma è importante non farsi sovrastare ed andare avanti. Chi riesce ad andare oltre raggiunge degli obiettivi che non avrebbe pensato di ottenere e soprattutto impara sempre qualcosa di importante su se stesso.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale in cui vivo mi ha permesso di avvicinarmi allo studio e alla lettura con molta facilità. Sono stata molto fortunata.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere può essere entrambe le cose, tra delle righe di fantasia può essere nascosta una parte della realtà dello scrittore. Ma quello che voglio regalare a chi legge è una buona pausa dalla realtà per qualche ora.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Penso che alcuni dei miei pensieri passati o attuali, siano presenti in minor o più quantità in ogni capitolo. Anche se in alcuni è veramente una piccolissima parte di me, posso comunque affermare che c'è sempre qualcosa di me in ogni pagina.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Qualcuno in particolare no, per quanto possa essermi ispirata per dei personaggi a delle persone a me vicine.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A un mio amico che non mi ha fatto tardare a darmi un suo parare su tutto, in maniera scrupolosa.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Penso che l'ebook farà parte del futuro, ma non so se prenderà completamente il sopravvento sul cartaceo.
Non credo personalmente che riuscirei mai a rinunciare del tutto a un libro 'in carne ed ossa'.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo sia un'ottima idea per chi non riesce a sforzare per troppo tempo la vista, è un modo eccezionale per non perdere una passione e riviverla in maniera differente.
Io in particolare uso gli audiolibri per rilassarmi o mentre bevo una buona tazza di tè.

Acquista il Libro sul nostro ecommerce