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05 Ago
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Intervista all'autore - Bartolomeo Guarino

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Mi chiamo Bartolomeo Guarino. Mia madre era venezuelana e mio padre italiano emigrato per lavoro. Sono l'ultimo di quattro figli, nato in Italia e cresciuto in un paese molto piccolo in provincia di Avellino, Mirabella Eclano. Dopo il diploma di scuola superiore ho iniziato subito a lavorare. Ho accolto nel tempo diverse esperienze lavorative convinto che mi avrebbero in ogni modo arricchito. Oggi sono un operatore socio sanitario e nel tempo libero mi diletto a dare nuova vita a oggetti in disuso o destinati al macero.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sono padre di un ragazzo adolescente e mi son posto spesso questo interrogativo. Io alla sua età leggevo perlopiù libri di poesia ma oggi mi piacerebbe poter consigliare non uno stile ma letture che invoglino ed incoraggino a spiccare il volo, a provarci e riprovarci sempre e comunque. Quando penso alla forza penso a "Il gabbiamo Jonathan Livingston"di Richard Bach.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
L'evoluzione è sempre un momento positivo. Partendo da questo presupposto credo che l'eBook sia un passo importante in questa evoluzione, in quanto rende fruibili moltissimi libri in pochissimo tempo e spazio. Sicuramente dovrò adattarmi anch'io a questa modalità e non mi dispiacerà ma per ora continuo a godere nello sfogliare pagine di libri cartacei e percepirne l'odore che già emana poesia.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura ha bisogno che ti innamori di essa. Qualunque siano i modi ed i tempi è necessario che si palesino tutte le caratteristiche sia di un colpo di fulmine sia di un amore ponderato. L'importante è lasciarsi andare e affidarsi al sentimento. In questo modo la scrittura può diventare parte della tua vita, influenzandoti e lasciandosi influenzare.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Questo libro è nel mio cassetto da sempre. Certo non sapevo esattamente che forma avesse ma era lì, perché negli anni ho conservato tutte le poesie che scrivevo. Quando riprendendole e rileggendole mi ci sono ancora ritrovato ho voluto provare a dargli una forma. L'essermi ritrovato è stata la spinta.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Vorrei comunicare che c'è sempre un lato buono delle cose nonostante le avversità che la vita riserva. E' vero che ci si può piegare anzi a volte è necessario cadere e per guardare le situazioni da un'altra prospettiva e per acquisire nuovamente forza e maggiore slancio per ricominciare. Questa è la mia interpretazione della metafora: "Essere come una barchetta di carta in un mare in tempesta".
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Posso dire che ne ho preso coscienza pian piano perché inizialmente mi divertivo a cambiare i testi delle canzoni, mischiandoli, inserendovi pezzi di poesie mie ed altrui. Col passare del tempo da pensieri sporadici sono diventati raccolte di appunti di vita vissuta. L'esigenza di trasformare emozioni trasferendole su fogli che diventavano per me rifugio e sfogo è cresciuta e non sfumata.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ci sono stati molti episodi degni di nota ma voglio descrivervi quel momento in cui ricevetti la copia omaggio. È stato allora che ho iniziato ad immaginare tutto il percorso da lì alla pubblicazione... Il titolo, la copertina, gli amici con cui avrei condiviso quella gioia e visualizzare futuri lettori...
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, perchè avendo già aspettato molto tempo, forse troppo, per comporlo ero e sono assolutamente convinto e desideroso di portare a termine il mio progetto.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
L'autore che in passato ha stimolato la mia curiosità è stato Eugenio Montale, legato alla corrente letteraria del Novecento Italiano, l'Ermetismo.
Il suo pensiero poetico ha a che fare con il disagio esistenziale dell'uomo, con il "mal di vivere" ma allo stesso tempo è alla ricerca di un varco da cui poter fuggire per salvarsi.
Probabilmente queste letture passate, così come altre, mi hanno dato numerosi spunti di riflessione, aiutandomi a cercare di definire e definirmi.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Mi piace molto pensare che un libro possa essere ascoltato oltre che letto.
L'idea che ci sia qualcuno a dare voce alle storie di uno scrittore mi entusiasma soprattutto se penso alle possibilità che si aprono per moltissime persone.
Credo possa essere anche una nuova frontiera dell'apprendimento.
 
 
 
 

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