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19 Giu
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Intervista all'autore - Dennis Pelligra

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è come scollarsi un peso, descrivere emozioni e sensazioni, liberare la mente ed è un ottimo modo per conoscere meglio sé stessi.
Scrivere fa capire chi siamo veramente e chi vogliamo diventare in futuro; è rappresentare la nostra identità su carta.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
È un racconto che ho scritto a caso per emozioni che ho provato in un certo momento della mia vita. È stata un'arma di sfogo. Nonostante ciò, molto di quello che ho scritto è frutto della mia fantasia.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Mi ha aiutato a capire tante cose. Ovviamente non dirò cosa, ma è stato davvero utile e spero che possa aiutare chi lo leggerà. È un libro che porta a riflettere. Non nego che lascia un po' di delusione il finale...magari il sequel sistemerà tutto.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stato semplicissimo. Il titolo riassume perfettamente l'intero romanzo.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei un libro vuoto su cui poter scrivere; sarebbe più liberatorio e rilassante.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo tutta la vita. La sensazione di tenere un libro in mano, secondo il mio parere, è di gran lunga migliore rispetto la lettura attraverso un dispositivo elettronico.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non ho mai deciso di diventare scrittore. È successo per pura casualità, ma non mi definisco nemmeno uno scrittore. Sono semplicemente un ragazzo che ha deciso di sfogarsi attraverso una tastiera.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Tutto è nato inaspettatamente. Non sapevo nemmeno io che avessi le capacità per poter scrivere un libro fin quando non l'ho finito. Alla fine dell'opera, ho realizzato di averlo scritto. È stato uno sfogo di qualche ora che ha portato alla realizzazione di tutto questo.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una sensazione stupenda, soprattutto perché inaspettata e che non era nei miei programmi e tanto meno uno dei miei obiettivi.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio migliore amico. Lo stesso che mi ha spinto a proporlo alla Booksprint.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che sia davvero un ottimo mezzo di comunicazione e che aumenta ulteriormente le sensazioni dell'autore stesso. Farei volentieri un audiolibro, perché no, della mia opera.
 
 
 
 

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