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27 Mar
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Intervista all'autore - Alice

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere per me è un modo per sprigionare le emozioni che provo, sia positive, sia negative.
Da bambina avevo un "diario segreto" sul quale annotavo sensazioni, sentimenti, situazioni particolari.
Mentre scrivo mi isolo da tutto; mi aiuta a fare ordine tra i miei pensieri e a sentirmi più leggera.
Generalmente parto con un'idea, ma mentre scrivo si trasforma puntualmente in altro ed è forse questo uno degli aspetti che preferisco, perché alla fine non so mai come una situazione evolverà e ciò sorprende me per prima.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questo libro ho cercato di convogliare emozioni e stati d'animo che mi appartengono, cercando di descrivere una delle problematiche dei giorni nostri: la crisi di coppia.
Non ho vissuto in prima persona ciò che ho raccontato nel romanzo, ma ho voluto provare a narrare, basandomi su esperienze di varie donne, la sofferenza e le dinamiche di un rapporto ormai soffocato dalle incombenze quotidiane.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Questo libro è sicuramente la realizzazione di un sogno.
Non avrei mai pensato di poterci riuscire; ho sempre creduto che mi sarei limitata a scrivere su dei quadernetti pensieri e sensazioni che mi appartengono e nulla di più.
Durante la realizzazione di questo lavoro mi sono resa conto, invece, che dar vita a dei personaggi e a delle storie, mettendo nero su bianco ciò che mi passa per la testa è un modo per emozionarmi in prima persona e per stare vicino ai lettori che magari hanno vissuto ciò che viene narrato.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata piuttosto semplice a dire la verità, perché la situazione che descrivo nel romanzo ha colto la protagonista all'improvviso, come un fugace soffio di vento.
Non ha fatto in tempo ad accorgersi di quello che le stava accadendo, che già era tutto finito.
Il suo cuore e la sua testa purtroppo sono sempre andati in direzioni opposte; Claudia sapeva benissimo come avrebbe dovuto comportarsi, ma non ne ha mai avuto la forza.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Senza alcun dubbio "Il Piccolo Principe" di Antoine de Saint-Exupéry.
Lo trovo uno dei libri più geniali mai scritti.
Di difficile comprensione per un bambino, che può leggerlo soffermandosi solamente sulla storia fine a se stessa, ma ricco di insegnamenti e di significato per un adulto.
Ogni volta che lo rileggo, a seconda del periodo che sto attraversando, traggo sfumature diverse.
Sono stati scritti libri che prendono spunto proprio dal Piccolo Principe per parlare di filosofia, psicologia e religione.
 
6. Ebook o cartaceo?
Sicuramente cartaceo. Stringere tra le mani un libro, sfogliarlo, avvertire il rumore delle pagine mentre vengono sfogliate e sentirne l'odore sono sensazioni che con un ebook il lettore non può percepire.
D'altro canto, però, siamo nel 2021 e il futuro è questo. Certamente è molto più funzionale di un libro in certe situazioni. Per esempio quando si va in vacanza o si devono intraprendere viaggi di lavoro, portare con sé diversi libri è senza dubbio una scomodità, a cui si può ovviare acquistando un ebook.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Devo dire che è accaduto per caso e improvvisamente.
Un pomeriggio di qualche mese fa ero particolarmente intristita dalla situazione che tutti stiamo vivendo, a causa del covid, allora ho preso carta e penna e ho iniziato a scrivere. Poco dopo ho acceso il computer perché mi sono resa conto che un foglio non sarebbe mai bastato per tutto quello che avevo in testa.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Credo che quest'anno trascorso prevalentemente in casa, a causa di questa pandemia, sia stato il punto di partenza.
Ciascuno di noi avrà avuto modo di pensare, di provare diverse emozioni e di fare un bilancio della proprio vita in tutti questi mesi.
Tutti abbiamo scoperto aspetti di noi di cui non eravamo a conoscenza o abbiamo trovato il coraggio di far emergere ciò che non avremmo mai ritenuto possibile in un periodo di "normalità".
Penso che l'idea di questo libro sia proprio frutto di tutte queste considerazioni.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
E' un'emozione che fatico a descrivere a parole. Anche ora che posso finalmente stringere tra le mani e sfogliare il mio romanzo, mi sembra tutto surreale.
Anche solo definirlo il "mio romanzo" mi fa sorridere.
Devo veramente ringraziare tutte le persone della Casa Editrice che hanno contribuito alla realizzazione di quello che credevo rimanesse solo un sogno.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Le prime persone che hanno letto il mio libro sono state mio marito e un nostro caro amico, piacevolmente stupiti anche loro, quanto me, del fatto che avessi scritto un romanzo.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che l'audiolibro sia sicuramente una delle varie conquiste della tecnologia.
Può sicuramente essere di aiuto a molte persone, adulti e bambini, che diversamente non potrebbero godere dei piaceri della lettura.
Da piccola, quando ancora non sapevo leggere, i miei genitori mi avevano regalato alcuni libri dotati di musicassetta.
Nelle cassette erano riprodotti persino i rumori delle foglie che si muovevano con il vento e i passi degli animali che correvano nella foresta. La voce narrante era in grado di coinvolgere pienamente nel racconto.
Ne ho davvero un ottimo ricordo.
 
 
 
 

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Sabato, 27 Marzo 2021 | di @BookSprint Edizioni