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20 Mar
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Intervista all'autore - Luciano Tolin

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Mi affascina. Mi permette di comunicare i miei sentimenti, emozioni, personalità, carattere e struttura del pensiero.


 

2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Vi sono insiti sprazzi della mia infanzia.


 


3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Premetto che preferisco sempre pensare con la mia testa. Ho cercato di comunicare a chi pensa di essere derubato del lavoro, delle tradizioni, della cultura, della religione ecc..., che chi emigra abbandona affetti, amori,speranze, le proprie radici, e si immerge in un futuro che per lui sarà un'incognita. Il mio desiderio è stimolare il lettore a coltivare l'empatia e non la diffidenza ecc...


 

4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Direi che non è stata difficile, ovvio che ho scelto tra alcuni titoli da me stesso pensati.


 

5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
La Bibbia trovo sia il libro per eccellenza che tutti dovrebbero avere come base di vita, ma è il mio pensiero. Inoltre non vorrei un libro specifico,ma un collegamento internet che mia dia accesso a ogni fonte del sapere, e se non possibile, un libro per ogni campo dello scibile.


 

6. Ebook o cartaceo?
Per formazione culturale il cartaceo, ma per desiderio di conoscenza trovo molto utile l'ebook.


 

7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Quando mi si stava prospettando la possibilità di avere tempo per le mie passioni.


 

8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ascoltando il quotidiano esposto di notizie, e non accettando l'evidente esposizione dei fatti, decisi di dire la mia con informazioni neutre basate su racconti veri di persone, che tutti sappiamo definite come emarginate.


Mi trovavo in autobus diretto a un approdo alle isole. Saliti due africani, notai che cercavano di farsi notare il meno possibile dall'autista ma, con i loro classici borsoni pieni di cianfrusaglie erano molto invadenti sia dello spazio pubblico,che della privacy. Arrivati a destinazione provarono a interessare la mia curiosità, reagì nell'animo, e provai un senso di compassione per questa povera gente.

 

9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Come costruire un puzzle.


 

10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Un'amica divoratrice di libri.


 

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia interessante.


 

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