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11 Mar
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Intervista all'autore - Francesco Greco

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Nato pochi anni dopo la fine della seconda guerra mondiale, io mi ritengo di appartenere ad una generazione fortunata. Essere cresciuto in una borgata della Sicilia orientale, affacciata sul mare ed incastonata alle pendici dell'Etna, mi ha permesso la libertà di vivere in simbiosi con una bellezza paesaggistica determinata da una natura generosa in tutta la sua bellezza.
Gli immensi spazi tra il mare e la montagna ci consentirono a noi ragazzi una vita libera e lontana dai pericoli che oggi complicano la viabilità di automezzi in movimento. Tutto ciò ha fatto sì che l'indipendenza alla quale eravamo abituati, senza la necessità di intervento dei nostri genitori, ci permise di crescere liberi e autonomi. In questo clima di spensieratezza e felicità, nel divenire adulti ci arricchì intellettualmente. L'ambiente dove sono nato, la conoscenza del mondo e l'età matura mi permisero di dedicarmi alla scrittura, attraverso la quale tutti possono leggermi.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Di solito scrivo quasi sempre in mattinata.
Prima dell'avvento del Web ero solito scrivere i miei pensieri su pezzettini di carta che subito dopo strappavo.
Attualmente utilizzo il Web, attraverso il quale mi piace scrivere idee e meditazioni che mi passano per la mente.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Le mie letture preferite sono quelle di Oriana Fallaci, sia per i racconti storici descritti con dovizia di informazioni storici sia per l'attitudine alla scrittura ad altissimi livelli.
 
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera l'ho scritta per lasciare una traccia della mia vita ai miei figli, perché oltre a essere educativa rappresenta il tragitto di una vita meravigliosamente vissuta.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Al fine di realizzare profitti ad ogni costo, oggi moltissimi addetti all'informazione, per certi versi, sono disposti a deformare la realtà sociale, economica e finanziaria. Tutto ciò complica i rapporti veri tra persone e per conseguenza è difficile divulgare la verità nel contesto sociale.
Tuttavia, nel riscontro con le persone di mia conoscenza cerco sempre di trasmettere il meglio del mio sapere e qualche volta riesco pure a trasferire pensieri propositivi per una società migliore.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
A me piace raccontare eventi o congetture che scaturiscono da una grande esperienza di vita. Scrivo tutto ciò con facilità, perché durante tutto il periodo del mio lavoro ho avuto la fortuna di girare il mondo, anche per lunghi periodi.
Il contatto con popoli dagli usi e costumi diversi ha consentito di migliorarmi, in maniera importante, nella cultura industriale e sociale dalla quale ne vado orgoglioso di averla vissuta.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto me stesso.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
L'ambiente dove ho vissuto la mia infanzia.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La prima a leggere il romanzo della mia vita è stata una mia collega di lavoro che per prima ha apprezzato la mia opera.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
L'Ebook conquisterà una sostanziosa fetta di mercato in tempi brevi.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Anche se la lettura cartacea conserverà il suo fascino e l'Ebook avrà il suo meritato successo per la sua praticità in assenza di spazio, l'audio-libro impiegherà molto tempo a conquistare quella fetta di mercato che scaturisce dalla comodità di lettura.
 
 
 
 
 

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Giovedì, 11 Marzo 2021 | di @BookSprint Edizioni