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11 Mar
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Intervista all'autore - Roberto Alvisi

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un modo per dar sfogo alle mie emozioni e alla mia fantasia.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
A questa domanda rispondo dicendo che di vero c'è ogni emozione provata e rinchiusa nelle poesie.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me la poesia ha sempre avuto un significato particolare nella mia vita ed essere riuscito a radunarle tutte in questo libro, per me è un bel traguardo.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Semplice e questo perché nel libro ho inserito un vero messaggio nascosto.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
L'isola misteriosa di Jules Verne o magari lo stesso autore, per affrontare le difficoltà che potrei trovare.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo ovviamente. Sentire le pagine del libro sulle mie dita è una sensazione che non cambierei mai.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non c'è una data precisa e comunque è la scrittura che ha scelto me.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea è nata con il mio libro precedente ("Fupy tra due mondi"), facendomi pensare a tutte le poesie scritte nel corso del tempo e al fatto di radunare tutte insieme.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È una bella sensazione vedere il proprio lavoro pubblicato e anche se questo è già il terzo libro che mi viene pubblicato, provo le stesse emozioni che ho provato quando è stato pubblicato il mio primo libro.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Come ogni mio libro scritto fino ad ora è stato mio padre a leggerlo per primo.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
È un bene che si trovino sempre nuovi modi per diffondere la cultura, ma è anche vero che i prezzi per realizzarne uno, sono ancora troppo alti secondo me.
 
 
 
 
 

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