Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
02 Mar
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Mariacristina Leonardelli

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Ancora ai tempi della scuola sentivo la necessità di difendere i deboli. Dopo aver lavorato nel mondo della pubblicità ebbi la possibilità di entrare a far parte dell’ingranaggio della Giustizia. Era il periodo degli attentati delle brigate rosse e nell’aria si respirava ancora la paura e quello del disastro di Stava. Nonostante io fossi l’ultima arrivata mi sentii parte di quel” laboratorio”, probabilmente lo devo anche ai miei maestri (ex colleghi). Dal 1990 lavoro nella segreteria di magistrati che nel tempo si sono succeduti lasciandomi sempre delle preziose pillole di giustizia che nel tempo ho accumulato e hanno contribuite a farmi diventare quella che sono, una persona che vorrebbe attraverso la scrittura far conoscere i risvolti delle azioni anche il resto del mondo, auspicando di in un domani migliore. Questo è il motivo per cui ho scritto il libro dando merito a coloro che contribuiscono quotidianamente affinché ciò si realizzi!
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Quando inizio a scrivere non guardo l’orologio il tempo è concentrato nella storia.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non ho un autore preferito sebbene prediliga autori come Carofiglio Gianrico.
 
4. Perché è nata la sua opera?
È nata da un’indagine che è durata diversi anni condotta da un team spettacolare che non ho più avuto modo di rivedere in altri indagini ed è stato un modo per ringraziare.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
È nato tutto grazie all’ambiente lavorativo quindi direi molto.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Un modo per raccontare la realtà.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Sono solo lo specchio di parte di una realtà lavorativa.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Ebbene sì, il magistrato con cui lavoro e tre carabinieri.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mio padre.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sicuramente avrà una grande influenza sul futuro ma per coloro che sono nati con una pagina di carta tra le mani è molto difficile il cambiamento. La carta lascia il profumo del tempo in cui si legge o si sfoglia magari lasciando cadere delle macchie di caffè o di inchiostro che a distanza rievocano quei momenti.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Credo che sia un bel traguardo per far sentire la voce anche oltre oceano.
 
 
 
 
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Martedì, 02 Marzo 2021 | di @BookSprint Edizioni