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02 Gen
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Intervista all'autore - Antonio Causi

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato e cresciuto a Roma nel quartiere di Monteverde vecchio.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Pinocchio.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Non saprei.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Un colpo di fulmine che mi deriva dal mio amore per il teatro, per il quale ho cominciato a scrivere da giovane.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Volevo raccontare la storia di Joker dal punto di vista del suo avvocato. Mi divertiva l'idea di ribaltare il punto di vista sulla faccenda.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Che non sempre i cosiddetti cattivi dei cartoni animati sono da stigmatizzare. C'è molto odio e l'odio non fa bene.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ho cominciato a scrivere più seriamente per il teatro intorno ai sedici anni, ma ho sempre privilegiato uno stile comico e anche buffamente sgrammaticato.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sono stato folgorato dal film Joker con Joaquin Phoenix che ha vinto l'Oscar nel 2019.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, avevo chiaro in mente dove volevo andare a parare, ma più andavo avanti e più i miei personaggi sfuggivano a qualsiasi logica.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Faulkner.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Adoro i reading, sono un appassionato di teatro, quindi per me l'audiolibro è una gran cosa.
 
 
 
 
 

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