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14 Dic
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Intervista all'autore - Lucia Artizzu

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata e cresciuta a Cagliari da genitori meravigliosi. Fin da piccola le mie passioni sono state andare al mare e leggere con avidità.
Da adolescente ero fissata con la psicologia.
Ho lasciato Cagliari, dopo aver compiuto gli studi all'Università, per intraprendere nuove esperienze, viaggiare, studiare e così crescere più indipendente e libera.
Non ho mai smesso però di ritornare regolarmente, tutti gli anni, in Sardegna che considero la mia terra, il mio mare.

2.Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Sono tanti, tantissimi i libri, di vari autori che vorrei consigliare agli adolescenti. E soprattutto vorrei avvisarli che come ha detto Umberto Eco: "Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria.
Chi legge avrà vissuto 5000 anni .............................perché la lettura è un'immortalità all'indietro".
 
Questi sono alcuni dei miei consigli:
Quasi tutti i libri di Italo Calvino: "Il barone rampante”, “Il visconte dimezzato”, “Marcovaldo”, “Le Cosmicomiche”,
“L'ultimo viene il corvo......."
"Se questo è un uomo" di Primo Levi.  "Il segreto del Bosco Vecchio" di Dino Buzzati.
I libri di Isaac Asimov come: "Norby il robot scombinato" e tanti altri.
"Ragazzo Negro" di Richard Wright.
Tutti i libri di Gerald Durrell: biologo, zoologo amante dei viaggi e ottimo scrittore. Per esempio: "Storie di animali e altre persone di famiglia" .
Certo poi con molta umiltà sincera vorrei che leggessero il mio romanzo breve e mi dicessero cosa ne pensano.
Accetto critiche.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Sinceramente riconosco il vantaggio dell’eBook. Occupa poco spazio e quando si viaggia per esempio si può' portare in giro senza rischiare di dover pagare sovrapprezzo in aereo come è capitato a me portando libri da leggere in valigia. Comunque personalmente non ho mai letto un libro in eBook. Ho bisogno di toccare la carta del libro, segnare le frasi che mi piacciono, scriverci sopra o affianco, rileggerlo e a volte andare avanti per poi ritornare indietro. Fare le orecchiette alle pagine più interessanti o mettere segnalibri.
E poi mi piace andare nelle librerie a vedere i libri esposti, parlare con il libraio, leggere le recensioni o addirittura andare nei caffè librerie per poter leggere pezzi di libri mentre si prende un caffè. Peccato ne esistano così pochi.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Sì per me la scrittura è stata inizialmente un colpo di fulmine. D'ora in avanti spero sia un amore ponderato.
  
  5. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
 Non lo so veramente. Volevo fissare sulla carta qualche ricordo reale della mia vita e alcune fantasie; riflettere sull'educazione dei figli, sui problemi dell'adolescenza, sul bullismo e sulla libertà e rispetto che si meritano tutti gli esseri viventi.
Siamo tutti uniti nell'Universo. Siamo piccola cosa sotto l'immensità del cielo stellato, eppure non siamo soli e possiamo essere grandi se lottiamo perché si avverino i nostri sogni e anche quegli degli altri; basta credere fortemente di poterli raggiungere. Il detto: "Aiutati che il ciel ti aiuta" è sempre valido. Dietro ogni difficoltà si cela sempre un'opportunità. Sono frasi dette ma non sono senza senso. Io ci credo davvero.
 
6. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Come moltissime persone avevo un diario a cui affidare i miei pensieri e scrivevo poesie che non insegnavo a nessuno.  Non aspiravo a diventare scrittrice. Non ho mai creduto di averne le capacità.
Come ho detto prima, e siete stati voi a suggerirmelo, grazie; scrivere è stato un colpo di fulmine e non so bene come e perché mi abbia colpito quel fulmine. I motivi sono tanti ma in ogni caso non avevo mai pensato di avere il coraggio di chiedere che pubblicassero i miei scritti.
 
 
7.C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Sì. In un periodo in cui per via di sofferenze fisiche dovute a una brutta frattura, non potevo dormire e dovevo stare immobile a letto, una notte ho pensato al personaggio del mio libro, al ragazzino e ai suoi problemi. D'improvviso mi sono immedesimata nel mio personaggio ho visto una immagine simpatica di lui che mi ha fatto ridere e così ho trovato uno spunto per lo sviluppo del mio racconto. Ho immaginato quasi tutto il racconto, mi sono divertita e ho dimenticato i miei dolori. Certo non ho dormito.... 
 
8. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Sì e no. Come ho detto non credevo, non sapevo neanche di volerlo pubblicare quindi non ero preoccupata di portarlo a termine. Sapevo come doveva finire ma non avevo fretta di terminarlo.
 
9. Il suo autore del passato preferito?
I russi: Cechov, Dostojevski, Vassily GROSSMAN, Bulgakov. 
Italo Calvino, Dante, Leopardi, Fernando Pessoa, Saul Bellow, Jose Saramago, Virginia Wolf, Charles Dickens e un lungo etc....
 
10.Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall'audiolibro?
Mi sembra un ottimo strumento. Ammiro quei volontari, che in questo periodo di confinamento, leggono, per telefono, libri a persone anziane isolate.
Penso alle persone alle quali risulta difficile leggere per vari motivi non solo per difetti di visione ma anche a volte per   difficoltà nel concentrarsi sulla lettura. Ascoltare qualcuno che legge con una buona intonazione di voce è come essere al teatro e fa sentire meno soli.
D'altronde l'audiolibro anche se è uno strumento modernissimo in effetti si rifà  al passato quando il racconto si trasmetteva quasi esclusivamente oralmente.

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Lunedì, 14 Dicembre 2020 | di @BookSprint Edizioni