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12 Nov
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Intervista all'autore - Pietro Commisso

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono una persona a cui piace sempre aggiornarsi specie nel campo sanitario, la mia vita dopo interventi non è stata mai simile, ho cercato sempre di cambiare in meglio per potermi confrontare con altri anche se per un periodo mi rifiutavo a questo. I miei studi associati alle avventure mi hanno portato ad essere ottimista, pacifico e preciso anche per questo ho scelto sempre studi e attività della CRI dove la precisione e puntualità sono in prima linea (operatore chimico biologico).
Il mio tempo libero lo divido tra sport, pratico pesi, poiché sono del principio che curarsi equivale a volersi bene (palestra), vengo da una periferia del comune di Siderno R.C. , ho sempre pensato di scrivere la mia storia ma prima di scrivere questa opera ho messo su carta diversi miei pensieri che sono diventati poesie. La prima l’ho citata dentro il libro poi qualche mese fa una mia amica mi ha dato la spinta, ero già pronto per partire.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho un momento della scrittura predefinito perché come ho sottolineato nella introduzione scrivo anche versi poetici, questi ultimi mi si presentano magari dopo una giornata o una settimana con eventi particolari. La maggior parte delle volte riesco ad esprimere questi eventi in versi, spesso volentieri mi succede nel primo pomeriggio quando si evidenzia la bellezza della natura come se fosse una persona.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Jean Piaget.
 
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera nasce prima di tutto per Ringraziare i Miei che mi sono stati abbastanza vicino come dei soldati di una guerra che mai si era presentata prima a Loro, in seconda sede nasce anche per poter trasmettere ai miei coetanei un messaggio ben preciso che è quello di non ABBATTERSI ai primi ostacoli che ci si presentano, ma di prendere per mano proprio questi ostacoli e fare di loro un’arma, ne porta un buon esempio l’atleta (Alex Zanardi) , per concludere per dare la giusta importanza nel mondo della medicina, come la diedero i medici che ho  trattato nel romanzo tra cui Uno principale, il dott. Nicolò Domenico Pandolfo, oltre ad essere medico era di una grande Umanità che mi trasmise questo valore, per poi appassionarmi alla medicina ed arrivare oggi oltre al mondo del lavoro in quello del Volontariato.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto più ero preparato più riuscivo ad avere un linguaggio scientifico e questo mi facilitava la comunicazione con i medici con cui avevo a che fare.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è un modo per raccontare e trasmettere la realtà e trasmettere una forza emotiva.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Di me ho parlato per quasi tutta l’opera, ma no perché sono egocentrico ma poiché la mia opera si basa sugli interventi che ho subito. Ma oltre a citare me ho scritto in parte della mia famiglia che in questo tragitto mi è stata molto vicino con particolarità dei miei che anche se a quei tempi la sanità era poco evoluta mio Padre era molto avanti e con astuzia, quella che non la mai abbandonato proprio come ho scritto.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, come ho espresso prima il dott. Domenico Nicolò Pandolfo.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A mia cognata sposa di mio fratello maggiore, la quale, come in ogni mia decisione importante, mi ha sostenuto anche emotivamente.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
La base per me rimarrà sempre il libro cartaceo, anche se può essere una buona risorsa per più deboli l'ebook.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Questa come tutte le altre evoluzioni tecnologiche è un successo nel mondo dell’informatica anche perché secondo la mia opinione, non è d'aiuto solo nella lettura alle persona anziane ma può presentarsi uno strumento di informazione, di conseguenza di lavoro per tutti quei ragazzi che sono in difficoltà con gli studi, un esempio di questo metodo di ascolto che facilita la compressione della lingua straniera (inglese) oggi diventata un po' madre lingua globale .
 
 

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