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21 Ago
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Intervista all'autore - Tommaso Tommasi

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato nelle Marche, la regione di Leopardi. Il paese è lo stesso di Mercantini. Mi sono diplomato maestro e poi laureato a L'Aquila in Psicopedagogia. Quindi mi sono iscritto in Filosofia a Urbino, ma nello stesso tempo sono stato chiamato a insegnare a Bergamo. Ho insegnato Fotografia, teatro, lingua italiana. Dopo venti anni ho fatto il bibliotecario. E da dieci anni sono in pensione. ..... Dai primi anni Settanta mi sono avvicinato all'arte (Poesia, Pittura, Fotografia) dopo aver conosciuto alcuni personaggi importanti della cultura italiana. Viaggiare in tutta l'Europa è stato fondamentale. Sono stato anche corrispondente di giornali come Il Messaggero e il Corriere Adriatico, e di riviste specializzate. Ho partecipato a concorsi letterari con discreto successo, Il fascino della Poesia mi ha catturato inesorabilmente, ed ora, dopo cinquanta anni, mi sento come prigioniero delle mie carte....

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
In questo periodo particolare di 'chiusura' tutta la giornata è dedicata alla scrittura e alla lettura. Gli stimoli sono molteplici e sono attratto da autori che hanno fatto la storia della letteratura italiana e mondiale. Anche i sogni notturni sono fondamentali per continuare la mia ricerca. Il libro 'Euforia del caos' è significativo del mio percorso, dopo aver cominciato con 'Il vento dell'anima'.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Ho avuto la possibilità di conoscere personalmente alcuni autori contemporanei, e devo dire che questo mi ha fatto avvicinare sensibilmente alla loro opera. Posso citare: Dacia Maraini, Susanna Tamaro, Rigoni Stern, David Turoldo, Sepulveda. Di loro mi ha interessato, oltre all'attività letteraria, la biografia e la vita intera, in quanto la prima è indissolubilmente legata all'altra.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Il fatto di trovarmi immerso da sempre in un 'mare di carta' mi ha fatto sentire come un archeologo che si trova a scavare alla ricerca di 'tesori'. Questo per capire qualcosa di più di me stesso, del mondo che mi circonda, degli altri.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Dall'inizio il fatto di conoscere opere gigantesche, come quelle di Omero, Dante, Leopardi, mi hanno fatto sentire il bisogno di approfondire le mie conoscenze, che se prima erano scolastiche, sono diventate parte della mia vita. E quindi conoscere direttamente personaggi della cultura italiana mi ha spinto a cercare di far parte di un mondo che è purtroppo staccato da una realtà fatta di altri ideali.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Evadere dalla realtà è purtroppo impossibile. Inevitabilmente raccontare la vita non può prescindere dalla realtà stessa. Ma ci sono momenti in cui i sogni ci fanno entrare in un mondo diverso, forse migliore, ma, una volta caduti nel vortice della scrittura, non si può fare a meno di nuotare sperando di rimanere a galla, e salvarsi.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Direi un cinquanta per cento, poiché la fantasia entra a far parte della mia opera in modo importante, ma inevitabilmente la vita stessa, le conoscenze, le avventure, le esperienze, i viaggi, tutto contribuisce a quello che scrivo.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sono particolarmente affascinato dalla 'teoria del caos'. Anche la mia ricerca pittorica ne subisce l'influenza.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A nessuno.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Per me, che faccio parte di una vecchia generazione, che credeva nell'amicizia di gruppo, nello stare insieme, e che ora mi ritrovo ad essere quasi solo, e sempre più solo mano a mano che passano gli anni, il libro è sacro, la carta è sacra.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Finché una persona ha la possibilità di saper leggere, di vedere, limitare i sensi al solo udito, eliminando il tatto, la vista, l'olfatto è un limite.
 
 
 
 
 

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Venerdì, 21 Agosto 2020 | di @BookSprint Edizioni