Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
10 Lug
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Ennio Scannapieco

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nato il 6 ottobre 1941 a Salerno, città in cui attualmente vivo e nella quale ho frequentato tutte le scuole, fino al liceo scientifico. Durante l'adolescenza ho coltivato diversi interessi culturali, tra cui quelli per l'arte, per la zoo-paleontologia e l'evoluzionismo. Dal 1965 al 1969 ho lavorato presso la Biblioteca Nazionale di Bari, poi negli uffici della Soprintendenza Regionale ai Beni Librari di Napoli, ed infine come Responsabile di Divisione presso la Biblioteca Provinciale di Salerno, alla cui ristrutturazione ho contribuito per anni occupandosi prima del settore amministrativo, e poi di quello tecnico-bibliotecario, curando la sistemazione e la schedatura di migliaia di volumi della Divisione Moderna e di Consultazione, e gestendo personalmente, fino al pensionamento (2008), la Sezione Periodici della Biblioteca.
Sono stato membro, per molti anni dell'American Society of Vertebrate Paleontology, della International Society of Cryptozoology e della Società Salernitana di Storia Patria, per la quale ho scritto nel 2003 il volume "Pietro Borraro, una vita per la cultura", dedicato ad una straordinaria e meritevole figura di intellettuale del nostro Meridione. Nel corso degli ultimi anni ho anche pubblicato, su varie riviste, almeno una trentina di articoli di argomento storico, biografico, filosofico e di attualità. Ho effettuato, tra l'altro, numerose ricerche sulla figura di Carmine Jorio (1892-1928), il disertore salernitano che in Libia divenne un capo dei guerriglieri senussi e che, nel 2008, - con l'incongruo nome di "Carmine Pascià" - il giornalista vicentino Gian Antonio Stella ha trasformato in personaggio letterario.
Il primo volume pubblicato con la BookSprint Edizioni, "Maelstrom! Alla ricerca di un mito geografico" è soprattutto scaturito da una lontana emozione adolescenziale, nonché da alcune ricerche che ho fatto sull'argomento quando lavoravo presso la Biblioteca Nazionale di Bari. È costato quasi cinque anni di lavoro con traduzioni dal norvegese, dal tedesco, dall'inglese, dal francese e persino dal latino. Esso traccia la completa storia mitografica, oscillante tra realtà e leggenda, di un illustre quanto oscuro mitema che scaturisce dalle nebbie dell'Europa più settentrionale perdendosi nel buio dei secoli passati, e che neppure gli autori scandinavi hanno saputo finora ricostruire nella sua interezza. Tra le varie scoperte effettuate nel corso delle mie ricerche, c'è il fatto che fu proprio un viaggiatore italiano del XVII secolo - il ravennate Francesco Negri - a smentire per primo la leggenda del Maelstrom di Norvegia, mentre spetta ad un altro autore italiano, il più celebre Giacomo Casanova, il primato di aver introdotto questo mitema nella letteratura d'invenzione. Molte pagine sono inoltre dedicate alla tormentata figura di Edgar Allan Poe, alla scoperta delle fonti di cui lo scrittore si servì per un suo celebre racconto, ed all'incredibile influsso che questi seppe avere sulla cultura romantica europea della seconda metà del XIX secolo.

2. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Che cosa abbia significato per me scrivere un saggio così ponderoso su un argomento che a molti apparirà culturalmente periferico, è specificato soprattutto nella parte introduttiva e nelle pagine finali del libro: da un lato c'è stato lo scopo di ordine scientifico-speculativo (riuscito solo in parte)  di offrire una soluzione definitiva ad un enigma di tipo mitico-geografico che mi ha intrigato fin dall'adolescenza, e dall'altro il tentativo di evidenziare come questo mito rappresenti, in fondo, il riflesso di una figura archetipica sepolta da sempre negli abissi della mente umana, e capace pertanto di far vibrare le corde misteriose dell'inconscio.

3.Ebook o cartaceo?
In quanto alla scelta tra e-book e libro cartaceo, essa è tutta a favore del secondo, perché quantunque più economico, l'e-book mi sembra molto più stancante e meno pratico a livello di lettura.

4. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro, se ho capito di che si tratta, potrebbe rivelarsi invece una frontiera promettente.
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Venerdì, 10 Luglio 2020 | di @BookSprint Edizioni