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09 Lug
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Intervista all'autore - Teresa Giordano

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è liberatorio.
Quando prendo carta e penna o diversamente scrivo al computer, riesco a buttare fuori il turbinio di emozioni che mi porto dentro. Stati d’animo che si alternano e generano l’immagine di me che più mi rappresenta.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Il libro è parte integrale della mia vita. Racconta di un grande amore che ha occupato dieci lunghi anni della mia esistenza, fino ad una recente vita focalizzata su un percorso difficile ed importante come la malattia.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Mi ha permessa di esorcizzare il mio dolore e trasformarlo in un punto di forza da cui ripartire.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Il titolo è stato maturato in pochi giorni.
Ho scelto la parola più consona a quello che per me rappresenta un finale gioioso e di grande speranza.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sceglierei il mio libro, sempre... altre mille volte. Potrei sentirmi persa, sola, intimorita dal senso di abbandono e solitudine. Solo leggendolo potrei trarne la forza per resistere!
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Durante i miei anni di liceo raccoglievo spesso complimenti da parte della mia professoressa di lettere e letteratura italiana. Leggeva i miei temi incitandomi anno dopo anno a coltivare questa mia dote innata. Quando ho conosciuto il cancro ho sentito il bisogno di mettere in gioco questa qualità e sfruttarla per essere utile ad altre.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
È stata mia madre ad indurmi a buttarmi in questa cosa.
Passavo interi pomeriggi a raccontare di me sui miei profili social mentre tante erano le persone che leggendomi si dichiaravano “rapite” dal modo in cui riuscivo a trasparire.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È stato come sconfiggere il cancro una seconda volta.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il mio fidanzato. La persona che ha scelto di restarmi accanto e resistere con me!
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Trovo sia molto interessante.
Un nuovo modo di interagire con l’autore raccogliendo in qualche modo le sue stesse emozioni.
 
 
 
 
 

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Giovedì, 09 Luglio 2020 | di @BookSprint Edizioni