Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
03 Lug
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Tiziana Costa

1.  Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vivo con la mia famiglia a Latina, mia città natale, un luogo meraviglioso e tranquillo che abbraccia sia il mare che la montagna situato ad una manciata di chilometri da Roma. Le mie giornate sono quelle di una moglie-mamma a tempo pieno, affaccendata nella gestione della casa e nella cura di mio marito Massimiliano, le mie figlie Emily e Denise, e del nostro pelosetto, Rocky. L’amore della mia famiglia è la mia forza, soprattutto da quando mi è stato diagnosticato un cancro.
Il cancro ti cambia la vita e non mi riferisco alla malattia in sé o a quello che comporta, mi riferisco al senso del valore del tempo. Tutti spendiamo i giorni freneticamente assorbiti dai nostri impegni e sovente rimandiamo a “domani” o a tempi indeterminati, il nostro “tempo di qualità” quello da dedicare a noi stessi e a ciò che ci dà gioia e soddisfazione, quando hai a che fare con il cancro ti rendi realmente conto che il “domani” non è assicurato a nessuno ed è il presente, l’ora e l’adesso, quello che devi vivere e assaporare fino in fondo lasciando scivolare le inutili frustrazioni con cui avveleniamo e spendiamo le nostre giornate. È con questo spirito che ho tirato fuori il mio manoscritto dal cassetto e mi sono affidata alla BookSprint.
Sono stata un’appassionata lettrice fin da piccola, adoro sfogliare i libri e lasciarmi trasportare nei luoghi e nelle vite dei loro personaggi, ed ho iniziato a cimentarmi nella scrittura fin dall’adolescenza gettando sulla carta, in forma poetica, i miei pensieri e sentimenti. Sorprendentemente, i componimenti che rastrellavano nell’inchiostro frammenti di me e della mia giovane anima e che come tali, credevo appartenessero unicamente al mio sentire, hanno suscitato l’interesse di critici letterari che li hanno premiati, riconoscendoli parte dell’universale umano sentire. Questo mi ha dato il coraggio, intorno ai quindici anni, di mettermi alla prova nello scrivere il mio primo romanzo: “La luce dopo il tramonto”, che inaspettatamente, con mio gaudio stupore, è stato apprezzato dalla critica, classificandosi al secondo posto in un concorso letterario nazionale aperto a scrittori di tutte le età ed è stato pubblicato riscontrando il favore dei lettori. Dopo questo primo importante successo, il destino mi ha giocato un brutto scherzo: la mia vita è stata stravolta dalla prematura perdita di entrambi i miei genitori. Ero una ragazzina di diciotto anni che doveva trovare la forza di andare avanti e affrontare da sola il mondo senza la loro guida e protezione, cosa non facile quando tutto, a partire da te stessa, è inevitabilmente cambiato. Presa com’ero nel rimettere insieme i pezzi di me stessa e a ricostruire la mia realtà, il mio fermento creativo ha subito una battuta d’arresto. Sono stati lunghi anni difficoltosi, anche se la passione per la scrittura non mi ha mai abbandonata. In tempi più recenti ho avuto la fugace soddisfazione di vedere altri miei componimenti poetici pubblicati, ma sopraffatta com’ero, da altre situazioni a cui ritenevo di dover dare la priorità, il tempo da dedicare alla scrittura era limitato a ritagli del giorno e come ho accennato, questo mio secondo romanzo: “Pirata & Gentiluomo” giaceva nel cassetto da un po’… accarezzato dal sogno di vederlo pubblicato e di vedergli trovare un posto nel cuore dei lettori, ma continuavo a rimandare al famigerato “domani” che non arrivava mai! È invece arrivato il cancro che ha messo un paletto fermo al mio rimandare. L’oggi è quel domani. Incoraggiata da mio marito, ho iniziato a vagliare proposte editoriali finché non ho “incontrato” la BookSprint, Vito Pacelli e tutto il team di questa casa Editrice, con la loro professionalità, accortezza e disponibilità mi hanno infuso la fiducia di poter rendere concreto il sogno.
Sono diventata una scrittrice? Potrei affermare che sì, sono una poetessa e una scrittrice eppure, ho così tanto rispetto per questo titolo, che fino ad ora non ho mai osato fregiarmene ed il motivo è che, mentre alcuni si definiscono scrittori alla loro prima opera che trova posto sullo scaffale di una libreria, io penso alla poetessa Merini o alla Dickinson, a scrittori come Pirandello o Bukowski … e allora mi sembra di far loro un affronto, perciò scelgo di dire che amo scrivere e mi auguro che i miei scritti continuino a trovare un pubblico di lettori che si ritrovi negli stati d’animo dei miei componimenti o s’innamori dei personaggi dei miei romanzi.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Mi piacerebbe vestire il fascino misterioso degli scrittori che dicono di trovare ispirazione nelle silenziose ore della notte, ma come vi ho detto, sono una mamma e le mamme sanno bene che con i figli le case non sono mai silenziose e le poche ore notturne sono fondamentali ore di sonno! Pertanto, miei amati lettori, il momento migliore per me, è la mattina, quando le mie adorate pestifere sono a scuola e posso dedicarmi alla scrittura senza essere interrotta dai loro dolci e altrettanto fastidiosi ‹‹Mammaaa!›› urlati da ogni angolo di casa e la sera, dopo cena, quando loro si rintanano nei loro letti e torna la pace. Spento il pc, raccolgo le idee e immagino le scene da far vivere ad i miei personaggi prima di chiudere gli occhi e concedermi un meritato riposo.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Non c’è un autore in particolare che preferisco ad altri, ma ci sono diversi autori che ammiro per la loro abilità stilistica o che mi hanno fortemente emozionata con le loro opere.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Per me è più un colpo di fulmine, una passione che avvertiamo scorrerci nelle vene e si trasforma in forte sensazione di mancanza, un bisogno che acuisce quando, per svariati motivi, si è costretti a periodi di fermo. Riconosciuti o meno, scrittori si nasce e il “colpo di fulmine” con il tempo non si spegne, matura in un amore di cui non si può fare a meno.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale ha influito moltissimo e in un certo senso, è stato limitante. Alcuni hanno la fortuna di nascere in ambienti pregni di cultura o di avere economicamente la possibilità di accedervi. Nel mio caso, questi fattori sono mancati entrambi poiché, come ho detto, mi sono ritrovata troppo presto sola con la necessità di provvedere a me stessa e non ho potuto frequentare l’Università. A dispetto del contesto sociale o dei limiti che il destino a volte ci riserva, ad ognuno di noi è data la possibilità di accrescere il proprio sapere e di migliorarsi. La mia formazione letteraria è in eterno corso d’opera, mi considero un apprendista dell’arte dello scrivere e con dedizione ed umiltà non disdegno di ascoltare chi ha un patrimonio di conoscenze maggiore del mio o di prendere ad esempio autori dallo stile impeccabile, infondo nella vita non si finisce mai di imparare e si può sempre migliorare.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Per me, scrivere è entrambe le cose. Si può scrivere della realtà che ci circonda, trarre spunto da un fatto di cronaca o da un evento che ha colpito la nostra fantasia oppure si può dar sfogo all’inventiva e dar vita ad una realtà immaginaria. Qualunque sia l’argomento che vogliamo trattare, ci trascina e ci assorbe; con gli occhi dell’immaginazione vediamo nella nostra mente i luoghi descritti, ci immedesimiamo nei personaggi, avvertiamo le loro emozioni. Non credo si possa scrivere alcunché, se lo scrittore per primo, non sente intimamente la realtà che vuol raccontare o per primo non evade dalla realtà per calarsi in un mondo creato dalla propria inventiva. Scrivere è un’arte libera quanto la pittura, è un dipinto prodotto dalle parole e come tale deve suscitare un’emozione. Se le mie opere riescono a suscitare emozioni nel lettore, quante ne suscitano in me, allora ho raggiunto il mio obbiettivo.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Per quanto non si possa riflettere se stessi nei propri personaggi, altrimenti questi perderebbero le proprie personalità che li caratterizzano, nella mia opera, nel suo complesso, di me c’è il cuore. Pirata & Gentiluomo è una mia creatura e come tale, è con il cuore che l’accompagno ad essere scoperto dai lettori. Un po’ come fa una mamma con il proprio figlio quando arriva il momento di lasciarlo uscire di casa da solo… il suo cuore resta nell’ansiosa, trepidante attesa di vederlo tornare felice dell’esperienza fatta, allo stesso modo il mio cuore è nella fiduciosa attesa di saperlo amato dai lettori.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Fondamentale è stata l’amicizia con Roberto B., che mi ha ispirato il personaggio del pirata Roby b. Ray, protagonista di Pirata & Gentiluomo.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Il primo a leggerlo è stato mio marito, non solo l’ha letto, l’ha subito fin dalla scrittura delle prime pagine! Sentivo il bisogno di un parere obiettivo, non coinvolto nella stesura del racconto e pertanto, la sera, quando lui rientrava a casa, gli leggevo quello che avevo scritto nell’arco della giornata, i tagli che pensavo di fare o le modifiche che ritenevo di dover apportare …e lui paziente, mi ha ascoltata e consigliata. Non sempre ho applicato i suoi consigli o suggerimenti, ma sono stati comunque un importante spunto di riflessione e, romanticamente parlando, un apprezzabile gesto d’amore da parte sua.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Personalmente amo leggere stringendo materialmente il libro tra le mani, sentire il fruscio delle pagine, annusare l’odore dell’inchiostro e poter sottolineare le parti che mi coinvolgono maggiormente, ma è anche vero che i libri occupano spazio e per un accanito lettore può essere un problema disporre dello spazio sufficiente in abitazioni moderne, concepite per essere funzionali sfruttando al minimo le superfici e l’ebook sopperisce a questo problema, inoltre con i ritmi frenetici a cui siamo sottoposti, spesso non si riesce a trovare il tempo materiale da dedicare alla lettura, ma l’ebook può viaggiare con noi sui nostri onnipresenti cellulari dandoci l’opportunità di sfruttare anche i momenti più impensati per concederci il piacere della lettura.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
La considero una soluzione brillante per coinvolgere e appassionare al mondo dei libri anche i lettori più pigri.
 
 
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce