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08 Giu
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Intervista all'autore - Fiorenzo Briccola

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Riva San Vitale in una famiglia modesta agli inizi degli anni '60 e cresciuto in questo piccolo borgo sulle rive del lago Ceresio dove ho frequentato le scuole dell'obbligo e vissuto l'adolescenza in un clima socievole.
In questo piccolo villaggio della Svizzera italiana ci sono alcuni monumenti e aspetti naturalistici importanti, tra cui: il Battistero più vecchio della Svizzera e il monte San Giorgio, dichiarato dall'Unesco patrimonio dell'umanità. Il Cantone Ticino è una regione molto particolare ricca di paesaggi naturalistici e attrazioni culturali. La Svizzera con il Suo volto internazionale e neutrale rispecchia il mio animo come persona.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Ad un giovane consiglierei di leggere le mie opere per apprendere concetti moderni. Gli consiglierei di leggere "Serenata poetica nella radura"
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Il contenuto del libro non cambia se acquisto un ebook o un libro cartaceo. In un periodo dove la tecnologia digitale è divenuta la forma più comune socialmente, è normale che i libri cartacei vengano considerati meno attrattivi. Io preferisco la carta stampata perché sono cresciuto con i libri ma considero la tecnologia un ottimo mezzo pratico e di comunicazione.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Nel mio caso un amore ponderato frutto del tempo. Ho appreso di avere questo dono di scrivere poesie durante la scuola media, dovendo scrivere una poesia come componimento poetico. La mia poesia è stata ritenuta la poesia più interessante, letta dal docente di italiano dinanzi a tutta la classe. In quell'istante sono divenuto cosciente di avere uno strumento importante per descrivere la realtà e gli stati d'animo. Ho iniziato a scrivere poesie per riempire i vuoti nella mia vita e per dare una forma scritta alle meditazioni che il cammino spirituale mi imponeva. Successivamente ho compreso che le mie riflessioni potevano servire anche ad altre persone come forma di meditazione.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ho scritto questo libro perché sentivo nel mio cuore il bisogno di comunicare alcuni aspetti importanti del nostro interiore e della realtà esteriore. Questa opera poetica racchiude un ciclo importante della mia vita. Racconta aspetti ed emozioni vissute in questo ultimo periodo della mia vita.
Ho cercato di andare oltre la solita scrittura che caratterizza la mia poesia per donare al lettore uno stile unico ed elativo. Osservando l'opera con distacco e con empatia, penso, di essere riuscito nell'intento di scrivere una buona opera poetica.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Ci sono aspetti della realtà molto importanti che sfuggono alla mente umana o non consideriamo per mancanza di conoscenza. La mia opera ha la funzione di donare alcune immagini per analizzare il presente da un punto di vista più ampio, per superare l'arcaismo mentale che domina ancora il mondo attraverso comportamenti nevrotici ed egemonici. Cerco di donare al lettore una visione più icastica e leggera per creare una luce nuova nella Sua vita ed avere più slancio nel mondo.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La vita mi ha spinto a scrivere dei versi. All'inizio erano delle semplici poesie per descrivere la realtà e gli stati d'animo che vivevo. Non pensavo di pubblicare delle opere poetiche o cercare attraverso l'arte una forma comunicativa. All'inizio quando ti rendi conto che quello che scrivi ha una valenza letteraria, non c'è solamente l'aspetto emotivo che ti prende sotto la pelle, - la consapevolezza di entrare dentro la storia attraverso uno scritto, un'opera poetica - poi, quando ti rendi conto che la scrittura è uno strumento importante per comunicare aspetti del nostro vivere tutto cambia. Ti rendi conto che puoi descrivere la realtà come un pittore dipinge su una tela attraverso dei colori un'immagine. Con il tempo nasce dentro di te il senso della scrittura e la capacità di comunicare letteralmente dei pensieri.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
All'interno dell'opera descrivo un fatto soprannaturale molto importante che mi è capitato di vivere mentre stavo scrivendo questa opera. Dio ha voluto essere presente con un segno importante.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No. Quando inizi a scrivere un'opera poetica e raggruppare delle poesie che hai scritto non sai mai quanto l'opera inizia o quando finisce. Non sono il numero di poesie che scrivi che forma un'opera letteraria ma quello che intendi comunicare con quella antologia di pensieri.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Per quanto riguarda la poesia: Federico Garcia Lorca.
Per la prosa: Hermann Hesse.
Libri interessanti: "Il deserto dei tartari" di Dino Buzzati.
"La capanna indiana" di Jacques Henri Bernardin.
"La sola rivoluzione" di Jiddu Krishnamuti.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ritengo che l'audiolibro sia una buona forma tecnologica per avvicinare le persone alla poesia. Penso a quella fascia di lettori o individui che attraverso questa possibilità possono ascoltare una poesia in riva al mare.
Ho deciso di pubblicare questa mia opera poetica utilizzando anche l'aspetto tecnologico per due motivi: in un mondo che gira attorno alla tecnologia, è importante fornire al lettore differenti proposte di acquisto. Il secondo aspetto che considero importante è quello di avvicinare i giovani alla poesia o eventualmente le persone che non leggono poesie. Penso ai non vedenti che attraverso l'audiolibro possono usufruire dell'aspetto uditivo.
 
 
 
 
 

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