Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
23 Apr
Vota questo articolo
(2 Voti)

Intervista all'autore - Celestin Guy Simplice Mbakha

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Salve, sono Celestino, sacerdote e cappellano dell'Ordine A.O. Santobono-Pausilipon a Napoli. Sono originario del Congo-Brazzaville. Da giovane ho sempre avuto il desiderio di "grattare sul foglio". Già al liceo ho iniziato a scrivere le poesie, aiutato dai miei professori e nel 1994 ho ricevuto il premio: letteratura franco-congolese sulla "Novella", al Centro Culturale Francese.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Raccolgo i miei pensieri e le mie ispirazioni del giorno e poi al calar del sole e di notte mi soffermo a scrivere.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Tra gli autori contemporanei preferisco TATI LOUTARD scrittore e autore congolese.
 
4. Perché è nata la sua opera?
La mia opera nasce come desiderio di aiutare le persone ad unirsi all'amore familiare, fraterno e comunitario, lasciando fuori tutto ciò che non serve: "il pensiero del pensiero". Il Cielo in fiamme è il progredire verso il cambiamento per una vita migliore, senza complessi cioe volerci bene gli uni gli altri.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
L'esperienza all'interno dell'ospedale è stata fondamentale per la redazione di questo mio libro e anche modo per me di ringraziare tutti coloro da lontano come da vicino ho incontrato.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Racconto quello che vivo, ciò che prendo dalle persone raccontandosi, i miei pensieri e ciò che è nella natura.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Nell'evidenziare la quantità o il contenuto direi che sono presente in ogni rigo, nei personaggi, nelle testimonianze, nei dialoghi, basta dunque la giusta chiave di lettura per capire che condivido la vita con tutti. Quindi ci sono.
 
8. C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Certo! Il personale ospedaliero, i miei collaboratori, i fedeli cristiani e amici.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
A due amiche Marina e Federica.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Con la nuova tecnologia l'ebook favorisce molti aspetti della lettura, ma il libro cartaceo è sicuramente un vademecum.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non mi sento di poter esprimere un parere in merito, poiché da poco mi sono accostato all'audiolibro.
 
 
 
 
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce