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24 Gen
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Intervista all'autore - Maria Rita Abate Dispenza

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata a Erice (TP) e vivo a Marsala, una città meravigliosa.
Non a caso, ho scelto un'immagine di essa per la copertina del mio primo libro.
Diventare scrittore non è stata per me una decisione, ma una vocazione.
Fin da piccola ho scritto qualche poesia e pagina di diario per esprimere il mio pensiero.
Da poco ho ripreso a scrivere ed ho pensato ad una raccolta di poesie che parla di me, della mia vita.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Nell'arco della giornata non ho un momento preciso da dedicare alla scrittura.
Scrivo solo quando sento che è il momento, quando ho il bisogno di esprimere un sentimento o uno stato d'animo.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
La letteratura contemporanea ha il grande pregio di essere variegata e in questo vasto panorama letterario è impossibile non riuscire a trovare la lettura che più rispetta i nostri gusti.
Tra i vari autori contemporanei preferisco Alda Merini e Margaret Atwood, poiché entrambe hanno affrontato le tematiche femminili.
La lettura è arricchimento e la letteratura contemporanea ci svelerà tutti i segreti del nostro secolo.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Secondo il mio parere, la mia opera è nata dal desiderio di trasmettere al prossimo, ossia al lettore, i sentimenti, i consigli e i sogni che portano verso la felicità.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale nel quale vivo e ho vissuto ha influito molto nella mia formazione letteraria, poiché, quando scrivo, esprimo me stessa, riflettendo sui miei blocchi e sui miei sogni ed osservando tutto ciò che mi circonda.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere è per me un modo per raccontare la realtà e non per venderla, poiché per andare avanti, per essere felici, dobbiamo imparare ad accettare le nostre radici, ad osservare con "L'occhio dell'Amore", a superare gli ostacoli che ci fanno inciampare e a capire che la soluzione a tutto è l'amore verso se stessi e verso gli altri.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Ho scritto del mio "viaggio", ossia di tutta la mia vita, dalla nascita fino all'ignoto. Quindi di me non c'è poco, ma c'è l'«infinito».
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Per la stesura della mia opera sono stati in tanti a rivelarsi fondamentali: i miei due grandi amori, cioè mio marito e mio figlio, i miei genitori, mia nonna e tutti coloro che ho incontrato nel mio viaggio.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Certamente, per primo, ho fatto leggere il mio libro alla mia metà, ossia al mio grande amore, che mi ha sempre appoggiata, capita e , qualche volta, "comicizzata". Io poetessa, lui comico, una fantastica coppia! Ed è giusto che sia così, poiché la comicità fa sorridere il nostro cuore.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Io penso che l'ebook è novità, è diretto, è ecologico ed è comodo da trasportare.
Il libro cartaceo, però, ha il suo valore, poiché lo si tocca con le proprie mani e si sente il profumo della carta appena stampata, suscitando quindi tante emozioni. Inoltre, la pirateria digitale non aiuta l'ebook ad avere un felice futuro, diventando, pertanto, una vera e propria piaga.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro rappresenta una nuova frontiera per coloro che avrebbero il piacere di leggere un buon libro, ma non possono farlo. Penso che leggere sia un diritto per molte persone con particolari problemi visivi o motori ed una comodità per chi è occupato in altre attività.
 
 
 
 
 

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Venerdì, 24 Gennaio 2020 | di @BookSprint Edizioni