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19 Ago
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Intervista all'autore - Angela Di Giovanni


1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
L'emozione di far venire alla luce i pensieri più profondi e di poterli tradurre in parole che li chiariscono e li fanno espandere. Diventano concreti. Non sfuggono più.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Moltissimo. È presente la mia vita vissuta e la mia vita spirituale.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho messo cuore, spirito e mente in questo mio libro: cuore per dare una mano alle persone che hanno le difficoltà che io ho avuto in passato, spirito perché ho voluto difendere Gesù dai tradimenti del mondo attuale, mente per riflettere su tutto questo.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è stata semplicissima perché il mio è un libro semplice che vuole arrivare a tutti.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Un libro sublime, "Vi parlo di Gesù" di Osho, un mistico indiano contemporaneo che, a mio avviso, ha compreso Gesù molto meglio e molto di più di tanti rappresentanti della nostra fede.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo indubbiamente.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non la definirei carriera, ma piuttosto amore per la scrittura. Ho cominciato, essendo insegnante, a scrivere per le insegnanti e per i ragazzi. Ho scritto molto per il teatro ragazzi: didattica e commedie.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Non mi sovviene un aneddoto. Ricordo di aver pensato che sarebbe stata una buona cosa scrivere per persone con difficoltà e malesseri attuali: divorziati, depressi, ecc. perché io avendo avuto una vita molto difficile ed essendo poi "rifiorita" potevo aiutare, quindi dovevo.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un'enorme soddisfazione. Quasi come fare un figlio. Per un pittore è un suo dipinto, per uno scultore una sua scultura, per uno scrittore un suo libro.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia sorella Ivana.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Può essere un aiuto per chi non ha proprio tempo, ma non può e non deve sostituire il libro cartaceo.
Cito un concetto dello scrittore Lionel Bellenger: "Leggere significa stabilire una relazione attraverso il tatto, la vista, l'udito (le stesse parole risuonano) si legge con tutto il corpo".
 
 

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Lunedì, 19 Agosto 2019 | di @BookSprint Edizioni