Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
16 Ago
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Ketty Fusca


1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono nata ad Omegna in provincia di Verbania, cresciuta a Cireggio una piccola frazione di Omegna dove ci si conosce un po’ tutti e dove tutt'ora vivo con mio marito e due figli di 18 e 20 anni.
Lavoro come parrucchiera, ho un’attività mia da 11 anni ed insegno acconciatura presso Enaip Piemonte.
Ho sempre amato scrivere anche se riconosco di essere "illetterata e comune" per usare un termine biblico.... ho fatto solo la 3 media e corsi per il mio lavoro quindi quando scrivo non torno troppo a ragionare sui verbi piuttosto che sulla terminologia ecc.... ma cerco di trasmettere i concetti con la forza dei sentimenti.
In conclusione sono in primis una madre che commette un sacco di errori ogni giorno, una moglie innamoratissima da 25 anni... non ho la famiglia del mulino bianco ma tutto sommato mi ritengo fortunata.... e poi sono una parrucchiera che ama il suo lavoro, la gente (ANCHE SE A VOLTE È DURAAAAAA) e i giovani con cui mi incontro e mi scontro ma che inevitabilmente mi insegnano molto e alla fine di ogni anno scolastico mi sento arricchita e soddisfatta di aver conosciuto loro e con qualcuno anche le loro difficoltà, i loro successi ed i loro scheletri che nell'adolescenza emergono....
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La sera... amo mettermi nel letto col mio tavolino... leggere... scrivere... pensare e sognare.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Onestamente non ne ho uno in particolare, posso dire solo che odio gli scritti horror e di fantascienza..... il libro che amo di più e rileggerei mille volte è il vecchio "piccole donne".
 
4. Perché è nata la sua opera?
Non credo sia nata ma credo ci sia sempre stata.... l'inizio si apre indubbiamente da un evento accadutomi all’età di 13 anni quando mia madre è morta di incidente stradale .... con lei avevo un rapporto conflittuale dovuto non all'adolescenza, ma agli eventi che in tenera età non ci hanno permesso di vivere insieme, poi il resto da esperienze in parte sentite da ragazze/i che vivono ormai troppo spesso.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Formazione letteraria??? nessuna... il contesto sociale in cui vivo e ho vissuto è comune e riconosco che ci sono persone molto più brave di me a scrivere (x esempio mia sorella e mia nipote che scrivono ma non hanno mai pubblicato), una zia paterna mi ha raccontato che la mia mia nonna e sua sorella erano poetesse ma non le ho conosciute... non lo so... amo scrivere, è come liberare un pensiero e metterlo al sicuro tra le mani di tutti coloro che lo leggeranno.... contraddittorio ma è così...
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Entrambe le cose direi che è un raccontare una realtà evadendo dalla stessa....
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Troppo poco.... ma già troppo!
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
No.
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Lussy, la mia collega una splendida ragazza di 26 anni che è per me la mia migliore amica.... passiamo insieme un sacco di ore al giorno... e riusciamo anche a sentirci la sera... lei lo ha letto e ci ha creduto... ed io allora ho voluto provare a contattarvi.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Purtroppo sì anche se niente può sostituire il rumore delle pagine da girare ed il profumo della carta.... sono avvolgenti e travolgenti, al contrario della freddezza di un ebook.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Riduttivo.... un libro ognuno dovrebbe interpretarlo con toni che vuole facendolo suo... non è una canzone dal ritmo predefinito.... è personale... intimo... in una semplice lettura c’è un mondo che ognuno fa suo.
 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Venerdì, 16 Agosto 2019 | di @BookSprint Edizioni