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18 Apr
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Intervista all'autore - Silvio Bulli

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Il distacco quasi immediato dalla vita reale. Dopo alcune righe infatti la mia mente entra in un'altra dimensione fantastica e, nello stesso tempo vissuta, come se lo "scritto" a matita si materializzasse intorno a me provocandomi una meravigliosa sensazione di libertà e felicità.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Alcuni passaggi e reminiscenze sono inseriti a volte, anche casualmente, nella trama. La figura del Commissario Parodi, ricalca un po' il mio modo di vivere. (Il Mastro Presepiaio di Jenne è inoltre un chiaro riferimento a me stesso). Le battute scherzose che si scambiano il Commissario e il suo fidato Ispettore Manunza sono le stesse che giornalmente vengono sciorinate con i miei amici più cari.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Parlare di rivalsa può sembrare esagerato. Dopo una "carriera" con alti e bassi nella pubblica amministrazione, infatti, arrivato alla pensione non ho voluto arrendermi all'età e diventare il classico pensionato "pantofolaio". Mi sono pertanto riproposto anche se controcorrente nei confronti dei miei coetanei, volendo dimostrare in particolare anche a me stesso di essere ancora capace di servire a qualcosa.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La base del titolo del libro SIMBRUINA STAGNA è sempre stata definita. Il libro infatti, ruota proprio su quanto è accaduto storicamente, naturalmente romanzato, ai tempi di Nerone e di conseguenza lo sviluppo di una storia attuale anche questa completamente inventata. Durante gli scambi telefonici con i vostri redattori, poi è balenata l'aggiunta: "Il sogno di un Imperatore" che, a mio giudizio, rende più accattivante ed intrigante il romanzo.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Ken Follett e Valerio Massimo Manfredi. Mi piacciono i libri storici e un po' fantastici. Storie già vissute sulle quali sognare e fantasticare. Quello che accade ai giorni nostri mi mette un po' di paura e agitazione e, anche gli ultimi libri non hanno più (a mio giudizio) il carisma e la fluidità di scrittura di qualche anno fa.
 
6. Ebook o cartaceo?
Decisamente cartaceo. Amo il libro nella sua edizione a stampa, ammirandone la copertina e le pagine che scandiscono la storia.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Come riportato nella mia semplice biografia, fin da ragazzo mi è sempre piaciuto scrivere. I miei temi ai tempi delle superiori, creavano sempre dei dibattiti, (quando il prof. era all'altezza del suo compito). Il lavoro e le altre attività, (sempre però artistiche) come la progettazione e la realizzazione dei presepi aziendali della stazione Termini e il decennio come scenografo allo stabile di Roma, hanno fatto il resto. Lasciato il lavoro, chiuso il Teatro Rossini, la stazione Termini ridotta al rango di un suk, non riuscendo a stare senza far niente, dopo aver progressivamente accantonato la costruzione di presepi (il mercato con la crisi è crollato) ho optato per il mio vecchio amore, lo scrivere.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
È già precisato nei ringraziamenti. Un paio di anni fa, un mio caro amico con il quale avevo insegnato in una scuola privata mi ha dato da leggere un libro scritto da lui "Caput Mund " poliziesco ambientato a Roma. Dopo averlo letto è scattato in me il vecchio ma non sopito desiderio di scrivere.
.... Se c'è riuscito lui perché non ci posso provare anch'io... mi sono detto?
Così, pescando nei miei sogni e nelle mie peregrinazioni turistiche ho optato per l'alta valle dell'Aniene che da sempre mi ha affascinato. Scavando nelle storie locali e documentandomi su quello che avevo già ammirato di persona, ho preso la matita (sono allergico al computer) e ho cominciato a scrivere Simbruina Stagna sotto lo sguardo sornione di mia moglie.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Una enorme soddisfazione. Non pensavo che ci fossero però tanti passaggi per arrivare alla stampa definitiva. Vi devo dare atto per la Vostra alta professionalità che mi ha, detto fra noi, stupito non essendo più abituato a tante attenzioni.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Mia moglie, che malgrado il suo scetticismo iniziale, ha dovuto ammettere che il romanzo era valido sia come storia che come scrittura.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Come avrete capito sono rimasto ancorato al cartaceo e alla matita. Se però l'audiolibro è il futuro e serve a diffondere un po' di cultura in più ben venga!
 
 
 
 
 

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Giovedì, 18 Aprile 2019 | di @BookSprint Edizioni