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25 Mar
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Intervista all'autore - Elio Otranto

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Campagna, provincia di Salerno, un piccolo paese incastonato in una gola dei monti Picentini, sovrastato dai ruderi di un vecchio castello medievale e bagnato dalle acque cristalline dei fiumi Atri e Tenza. Si ha tutta la sensazione di soggiornare in una valle svizzera.
Lì ho trascorso la mia infanzia con spensieratezza.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Consiglierei di leggere gli autori russi, perché sono in grado di penetrare nella psiche umana con una profondità sbalorditiva.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso che il progresso é una condizione necessaria per l'evoluzione dell'uomo. Il futuro non deve spaventarci, ma dobbiamo sempre ricordarci da dove veniamo e quindi é importante mantenere la memoria storica attraverso le tradizioni, come racconto anche nel libro. In ogni caso, se dovessi esprimere una preferenza, sceglierei il libro cartaceo perché il contatto con la carta mi rende più vicino alla storia che si racconta.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura é decisamente un colpo di fulmine. Non c'è un inizio o una fine, c'è solo una passione irrefrenabile che ti spinge a scrivere e a fare quello che senti nel cuore.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
É nato quasi non volendo. Nel fare il resoconto della mia storia di vita ho sentito l'impulso di mettere su carta i miei pensieri e gli episodi che hanno caratterizzato la mia infanzia, forgiando la mia essenza di uomo.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Nessun messaggio predefinito. Ognuno leggendo la mia storia potrà ritrovare qualcosa di sé.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La passione per la scrittura mi ha colpito all'improvviso. Lentamente ho iniziato ad apprezzarne le sfumature e la sua capacità di imprimere e trasmettere emozioni.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo con piacere la stesura della prima pagina del libro, nello specifico la descrizione de 'O maggiore, personaggio a me particolarmente caro per la carica emotiva che contiene la sua storia. I Tedeschi, infatti, durante la seconda guerra mondiale gli avevano fucilato il figlio davanti ai suoi occhi e per il dolore era impazzito.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, era già tutto ben chiaro nella mia mente.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Amo particolarmente Carlo Levi ed il suo romanzo più celebre: "Cristo si é fermato a Eboli", perché racconta della gente del sud, abbandonata dallo stato centrale e sfruttata dai latifondisti e dalla borghesia parassitaria che si arricchiva sulle spalle degli operai.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Leggere é una cosa, ascoltare é un'altra!
 
 

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