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12 Mar
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Intervista all'autore - Carlo Palmisani

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Carlo, ha ricominciato tanto nella sua vita.
Si io l’ho fatto e continuerò a farlo sino a quando questa mano avrà forza di scrivere.
Come esposto nel libro “Al mio petalo Carmen” sono purtroppo per me indecifrabile come ogni uomo, sarà questa la verità?
Ricordo l’infanzia e quelle dolci invenzioni del mio caro nonno credo che tutti i bambini sarebbero stati felici con lui.
Giornate trascorse al gioco, quanto ho giocato...
Giocavo, giocavo ed arrivato all’asilo con le suore lì la mia vita iniziava a cambiare, come tutti i bambini ci si scontra con la realtà la dura realtà con la quale mi sono sempre scontrato.
Correvo dietro ad un pallone e non sapevo che poi sarei corso dietro alla vita.
Lo studio: cosa importantissima per la sua formazione sembrerà a molti retorica ma non è affatto così, per primo l’avevo sottovalutato e ne ho pagato poi le conseguenze ma vabbè non parliamone sarebbe noioso farlo.
Il liceo: è lì che la dura realtà mi metteva alla prova ed io come una mela acerba, non ero appunto ancor maturo.
Il tecnico turistico: il bambino in età matura sbocciava con il diploma tanto voluto ed ottenuto.
Gli amori: nessuna come lei Carmen la donna meravigliosa qual è se volete conoscerla meglio vi rimando al libro “Al mio petalo Carmen”.
Non ho affatto deciso di diventare scrittore, non mi sento tale, perché non si può decidere di diventarlo.
Scrivo soltanto quando l’impeto del cuore sente di voler lasciare su carta quel che diversamente rimarrebbe confinato dentro di me; forse per la prima volta sto aprendo il mio animo, io che di fondo ho una natura introversa e schiva, sono famoso per i miei sì o no.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
I “Promessi Sposi”.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Preferisco tenere un libro tra le mani invece di leggerne uno tecnologicamente.
L’eBook mi sembra più freddo ed impersonale.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura non era per niente un sogno nel cassetto ma ne ho preso coscienza nel corso degli anni.
Un giorno svegliatomi come al solito presto cominciai a scrivere fu un impeto che mi veniva da dentro, un impeto indomabile.
La scrittura per quello che mi riguarda è un amore ponderato.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ricordo che guardavo l’amata e fiorivano le mie umili poesie.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
La scrittura deve esser una passione non uno scrivere organizzato a tavolino, in ogni caso le idee da sole non bastano per scrivere bisogna esser prima dei lettori.
Non per ostentare la propria cultura ma per arricchirsi conoscendo e semmai creando un proprio stile.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
La scrittura non era per niente un sogno nel cassetto ma ne ho preso coscienza nel corso della vita.
Un giorno svegliatomi come al solito presto cominciai a scrivere fu un impeto che mi veniva da dentro, un impeto indomabile.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo che guardavo l’amata e fiorivano le mie umili poesie.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Ho pensato varie volte di non riuscire a portarlo a termine ma l’amore per lei è troppo forte ed ho continuato a scrivere sino a non avere più forze.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
G. Leopardi, A. Manzoni.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sarà il futuro?
Non lo so ma non mi sembra un’ottima invenzione.
 
 
 
 
 

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Martedì, 12 Marzo 2019 | di @BookSprint Edizioni