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20 Feb
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Intervista all'autore - Roberto Boi

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
È un momento liberatorio. Durante la giornata di solito scrivo a voce alta, nel senso che appena sono solo passo il tempo a fantasticare su tutto. Poi la sera accendo il pc e scrivo tutto quello che non ho sognato durante il giorno, anche perché non posso decontestualizzare la fantasia del mattino da quello che vivo la sera. Sono due mondi paralleli che non si incontrano mai. E se scrivo qualcosa decido quale Roboi deve scrivere. O quello diurno, o quello notturno. E se mischio il tutto faccio solo pasticci.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Assolutamente niente, se non la curiosità verso il mondo esterno. Non potrei mai scrivere un libro autobiografico anche perché passerei il tempo a giudicare le mie azioni e a rimuginare su errori e sogni infranti. Sono l'ultima persona al mondo capace di valutare il mio vissuto in senso positivo o negativo. Ecco perché i miei personaggi non sono divisi tra buoni e cattivi. Sono solo esseri umani, ognuno con pregi, debolezze paure e certezze. Loro sono dei fighi, io mi limito a spiarli dal buco della serratura come fa un bambino nella camera dei grandi.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Volevo scacciare alcuni fantasmi del passato e ho cercato nella scrittura un modo alternativo alla fatica fisica e allo sport. Mi sono auto violentato perché per me stare ore seduto senza un libro in mano e la musica sparata a palla è coercizione allo stato puro. Molte pagine son state scritte in aeroporto, nell'attesa tra un volo e un altro. Da lì non potevo scappare, e scrivere mi aiutava a stare calmo e sereno.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non posso rispondere, perché ho scritto prima il titolo e poi il resto. Volevo parlare di solitudine e del suo vero valore. È venuto così, "Meglio soli", mi piace il titolo.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Uno solo? “Sulla Strada” di Kerouac. Ma posso portarmi qualche vecchia audiocassetta?
 
6. Ebook o cartaceo?
L'Ebook è il futuro, come il CD ha sostituito il vinile. Io compro sempre prima il cd e poi, appena esce, anche il vinile della mia musica preferita. Adoro sentire il fruscio del diventar vecchi insieme. E anche un vecchio libro di carta con le sue piegature, gli aloni della mie lacrime e le rigature in rosso sulle parti più belle hanno sempre molto fascino. Ma i tempi cambiano, e non sopporto rimanere indietro.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Scrivo da quando sono bambino, ma mi perdevo sempre per strada. Ho buttato via migliaia di fogli scritti a mano, con la macchina da scrivere o al computer. Ogni tanto nascosto in qualche libro trovo qualcosa di mio, ma non mi piace il passato, e rimetto tutto dentro il cassetto.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Stavo facendo un’immersione subacquea di quasi un'ora. In sessanta minuti a 35 mt sotto il mare avevo comunicato con il mio compagno d'immersione una sola volta, per dirgli che era tutto ok e che avevo abbastanza aria per iniziare la risalita verso la superfice. Ho capito che avrei potuto fare tutto da solo, ma sarei stato un deficiente a mettere a rischio la mia vita. Appena in superfice ho detto a tutti "MEGLIO SOLI" ho acceso il pc e ho cominciato a scrivere.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È bello, appaga il mio narcisismo da inguaribile romantico.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Una studentessa della scuola serale dove insegnavo lo scorso anno. La conoscevo appena, ma mi piaceva che avesse la maturità di un'adulta e la debolezza di una studentessa. Credo le abbia fatto schifo. Ma mi sono serviti i suoi input per andare avanti.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Adoro raccontarmi le storie a voce alta mentre guido la macchina, ed ora posso avere qualcuno che le legge per me. L'audio libro per me è come una voce calda che mi legge una fiaba.
 
 
 
 
 

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Mercoledì, 20 Febbraio 2019 | di @BookSprint Edizioni