Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
19 Feb
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Franca Loguercio Camardo

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Sono un'insegnante di Scuola Media in pensione. Vivo a Matera con la mia famiglia. Pur essendo circondata da amici e parenti soffro di solitudine, che con il tempo è diventata la mia migliore "amica". Cresciuta con i nonni amanti della cultura, ho incominciato a scrivere fin dall'infanzia. In seguito, ho scritto novelle d'amore inviate e pubblicate dai settimanali più in voga del momento, anni 1970/ ‘80, poi le emozioni sono diventate versi poetici e le tante storie racchiuse nella mia memoria romanzi di narrativa rosa. Oggi pubblicati.



2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
La notte mi ispira, quando il tempo perde la sua " frettolosità" e il silenzio infinito mi lascia vagare e sognare in libertà, scrivo mentalmente versi, storie che riporto sul computer in ogni momento della giornata. Un tempo scrivevo a mano per sentirmi più coinvolta nelle storie che raccontavo.


 

3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Alda Merini per le poesie.

Jo Nesbo e Wu Ming per i romanzi. Potrei aggiungerne tanti altri, poiché la lettura è il mio punto di forza.

 

4. Perché è nata la sua opera?
Per rendere omaggio alla città di Matera, conosciuta da pochi in passato, definita poi "vergogna nazionale", diventata successivamente Patrimonio Unesco e Capitale della Cultura 2019.


 

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Moltissimo, essendo vissuta sempre tra libri e declamazioni letterarie di mio nonno Canio. Grazie alla sua critica su Leopardi e Foscolo conseguii la maturità con il massimo dei voti.

Ora i duemila libri dello studio sono un invito costante alla conoscenza.

 

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere, per me, è la conquista di una gran forma di libertà, sia della mente, che del cuore e dell'anima. La realtà, nei miei scritti, è sempre protagonista. Osservo, ammiro, mi commuovo, verso lacrime di gioia o di tristezza, sogno, per non perdere "l'orgoglio di sentirmi giovane " come mi ripete spesso mio nipote.


 

7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Molto. Mi rispecchio in quello che scrivo, spesso smetto perché sono troppo coinvolta nella storie che racconto. Amo la cultura in ogni sua forma, mi piace aprire quello scrigno che racchiude quello che sento e vivo.


 

8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
L'esplosione della folla nel momento in cui fu proclamata Matera 2019 Città della Cultura Europea.


 

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Sia i romanzi che le poesie le leggono in anteprima le mie colleghe amiche, ascoltandole intuisco se c'è qualcosa che non va o che ho trascurato.


 

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Se guardiamo al futuro sempre più tecnologico sì, ma la magia del libro da sfogliare, pagina dopo pagina, con l'ansia di conoscere la fine della storia mi affascina di più.




11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Ai giovani potrebbe piacere ascoltare e non solo, io sarei una pessima ascoltatrice, sarei distratta e poco motivata.


 

 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Martedì, 19 Febbraio 2019 | di @BookSprint Edizioni