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12 Dic
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Intervista all'autore - Giancarlo Bisaglia

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Vivo attualmente a Vigonza in Provincia di Padova dopo aver vissuto per anni nel capoluogo. Ho frequentato l’istituto d’arte e la facoltà di architettura di Venezia, prima di trovarmi con ruote la mia professione era il designer, un lavoro creativo che era la mia passione. Cercando un'altra creatività mi sono dato alla scrittura, ora mi sono appassionato anche a questa.
 

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Rientrando dal centro disabili motori che frequento ogni mattino il pomeriggio mi dedico alla scrittura.

3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Giordano Bruno Guerri.

4. Perché è nata la sua opera?
Dopo una esperienza personale che mi ha toccato parecchio e reso disabile volevo trasmettere ad altri disabili, agli operatori medici e paramedici, quello che si prova dall’altra parte e agli abili vorrei dire di non sprecare il tempo prezioso che la vita da normodotati ci riserva.

5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Molto, diciamo che la parete di libri che mi sta di fronte e la curiosità mi hanno influenzato parecchio.

6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
É stato decisamente un modo per raccontare la dura realtà.

7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Potrebbe essere definita una autobiografia, praticamente un diario.

8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Indubbiamente mia moglie e la mia famiglia, ai quali doverosamente dedico quanto ho scritto.

9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Parlando nel libro spesso di lei, a mia moglie perché molto più attendibile del parere di mia madre, che avrebbe apprezzato anche la lista della spesa purché scritta da me.

10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sicuramente, ma avere il cartaceo per quelli della mia generazione è fondamentale, non riusciamo ancora a scaricare della musica senza possederne il supporto fisico, ora cd una volta il  disco.

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Steso su di un letto d’ospedale l’ho apprezzato moltissimo.

 

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Mercoledì, 12 Dicembre 2018 | di @BookSprint Edizioni