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26 Nov
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Intervista all'autore - Susanna Fontani

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nata a Figline Valdarno e cresciuta a Rosano, un piccolo paese in provincia di Firenze. Ho sempre vissuto in campagna e credo non ci sia niente di più bello, almeno per un'amante della natura e degli animali come me. Tutto ciò mi trasmette serenità e si rivela un complice della mia creatività.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Il mio sicuramente ahahah. In generale credo che (parlando da adolescente) essi preferiscono libri più leggeri, rispetto a mattoni storici di difficile e stentata lettura. Consiglio libri fantasy e di avventura (come Harry Potter tanto per capirsi) e per le ragazze i libri d'amore sono molto gettonati. Nel mio libro saranno presenti tutti questi generi da me elencati, sapendo che ciò sono graditi dai più giovani e non solo.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso che da un certo punto di vista sia una cosa positiva, per la comodità di avere tutti propri i libri preferiti racchiusi in un unico strumento, in grado di essere portato ovunque con sé. Ritengo però che non ci sia niente di più bello di un libro cartaceo, di un testo vero e proprio di cui poterne sentire l'odore della carta e toccarne la consistenza. Credo perciò che anche in un mondo sempre più tecnologico come il nostro sia fondamentale mantenere certe abitudini, ed evitare la perdita dei libri cartacei che hanno scritto la storia e che secondo me hanno diritto di continuare a scrivere.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Ritengo che per quanto riguarda la mia esperienza, in un primo momento sia stato un amore ponderato, nato sui banchi di scuola durante i temi in classe e non solo. La scrittura è però poi un'attività da riscoprire e da amare in età adolescenziale e oltre, quando nonostante i mille impegni, provi la necessità e l'impulso di scrivere, di trasmettere agli altri qualcosa che senti tuo.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Sono stata io a voler rendere concrete le mie idee, che dopo molto tempo sono venute fuori su fogli di carta. La mia famiglia e i miei amici mi sostengono e mi supportano sempre in tutto ciò che faccio, ma scrivere un libro non è una cosa che gli altri ti spingono a fare, perché essendo puramente personale è bensì qualcosa che viene dallo scrittore stesso, e dalla sua volontà di far conoscere una storia.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Voglio inviare un messaggio di coraggio, di lealtà e di perseveranza, cose che nel libro vengono fori più di una volta. Voglio che il lettore si immedesimi nei vari personaggi e che come loro, riesca a superare le paure e le difficoltà per raggiungere i suoi obiettivi.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Fin da piccola amavo scrivere, ma sono passata dal farlo per obbligo imposto dalla scuola a farlo per pura passione e interesse personale, quindi direi più che si tratta di una cosa che ha preso realmente vita più avanti, nel corso della vita, quando le varie esperienze diventano un ispirazione per farlo.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Ricordo con piacere il giorno in cui terminai la stesura del mio libro e mi resi conto che tutto quel tempo e quei sacrifici spesi avevano portato a qualcosa che mi rendeva per la prima volta fiera di me stessa e del lavoro che avevo svolto da sola, con tutto l'impegno di cui sono stata capace.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mi sono trovata varie volte in difficoltà pensando che forse quello che stavo facendo era solo una perdita di tempo e avevo paura che il mio libro non piacesse. Nonostante tutto io ho sempre creduto nel lavoro che stavo facendo, e una volta iniziato già sapevo che avrei smesso solo a lavoro compiuto.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Direi Roald Dahl, autore del celebre "La fabbrica di cioccolato" che ha fatto sognare e divertire la bambina e che ero, e che in fondo, sono ancora.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che per molti l'audiolibro sia veramente utile, mentre per altri, anche se riuscirà a diffondersi, non potrà mai sostituire la lettura di un bel libro.

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