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26 Ott
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Intervista all'autore - Giuseppe Corrado

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Como nel 1974 e cresciuto in un piccolo paese della Brianza, una frazione di un comune sempre in provincia di Como.

2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Mi piace molto Banana Yoshimoto, trovo che descriva molto bene l'ambiente che la circonda nei suoi romanzi facendolo con estrema semplicità rendendo molto piacevole e scorrevole  la lettura.
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Penso che sia molto più comodo per quei lettori che vogliono portarsi più libri con sé in viaggio come in vacanza, personalmente preferisco il cartaceo quando nel relax della mia casa voglio leggere qualcosa.

4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è un colpo di fulmine che poi diventa amore e l'amore non può essere ponderato.

5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Ho scritto questo libro per poter ritrovare le mie emozioni e i miei pensieri ogni qual volta ne ho necessità e con l'idea che il lettore ci si possa ritrovare e rivedere.

6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Sono poesie e pensieri che si possono leggere in ordine sparso, mi farebbe piacere che il lettore ci si potesse rispecchiare e trarne le stesse emozioni che sono state messe nello scriverle.

7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ne ho preso coscienza nel corso della vita.

8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere
Non c'è un episodio in particolare, ricordo con piacere le persone che mi sono state vicine e mi hanno incoraggiato.

9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Sì, ma non per mancanza di contenuti anzi al contrario, mentre si avvia la pubblicazione continuo a scrivere e vorrei sempre aggiungere qualcosa.

10. Il suo autore del passato preferito?
Non ce n’è solo uno, ognuno a suo modo mi ha regalato qualcosa, da Sergiusz Piasecki a Italo Calvino, Bukowski, Prevert, Shakespeare e molti altri.

11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia un ottimo modo per far sì che ci si possa avvicinare alla lettura, è molto meno impegnativo, per così dire, anche se a mio modesto avviso quando leggo il cartaceo trovo molto più appagante ascoltare la mia voce nella mia mente.



 

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