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17 Ott
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Intervista all'autore - Francesco Nigro

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è come prendere per mano il lettore e accompagnarlo in una storia non esposta nella vetrina della vita. La mia passione è per la fragile bellezza dell'uomo che va scovata dietro le tapparelle delle cadute, dei rimorsi e dei sensi di colpa. Cerco la bellezza più fragile, quella celata dietro i sogni infranti che stenta a mostrarsi. Va scovata dietro le porte delle lacrime, raccolta, abbracciata, amata. Questa è una delle mie emozioni più grandi.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Sono sacerdote. Ascolto i dolori della gente cui è stata strappata la propria infanzia. Ascolto il "silenzio" ma spesso non c’è niente da "ascoltare" se non proteggere le parole mai dette. Mi capita di trovarmi di fronte a ragazzi e adulti silenziosi, vuoti, privi di contenuti da comunicare nei loro discorsi, senza interessi, a volte depressi, a volte aggressivi o provocatori, ma con un grande dolore tra le pieghe del cuore.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
L'orribile vicenda di Fortuna Loffredo ha fatto emergere la delusione e l'amarezza per l'ennesima violenza consumata tra le mura domestiche. Annotata nei fatti di cronaca ma scritta con il dolore nel mio cuore. Le parole forti e decise hanno lo scopo di provocare l'eventuale lettore pedofilo che, avvolto dalla decomposizione dei suoi turpi desideri, non si rende conto di essere un obeso di violenza. Avrà mai metastasi di colpa?
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
La scelta è stata chiara e immediata.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Porterei Vittorino Andreoli. Conosce molto bene l'uomo e mi saprebbe ben indicare le varie derive nelle quali troppo spesso l'uomo stesso cade.
 
6. Ebook o cartaceo?
Sia il cartaceo che l'ebook. L'ebook è il futuro già presente dell'editoria e il cartaceo una garanzia per il vecchio lettore.
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Per caso al mare annotando su carta alcuni pensieri sparsi dalle onde.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea è quella di dare voce alle vittime di abuso troppo spesso abbandonate al loro terribile segreto. Non ci sono aneddoti ma solo rabbia per l'infanzia rapita.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Grande soddisfazione nel vedermi in libreria.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Alcuni amici che, dopo un attimo di giustificata riluttanza, mi hanno fatto i complimenti esortandomi ad affrontare altri dolori come il femminicidio e la tratta degli esseri umani.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Sono favorevole perché offre la possibilità di ascoltare la voce del libro stesso.

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