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10 Ott
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Intervista all'autore - Federica Nastasi

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è come viaggiare ma in un mondo dove tutto è possibile. Scrivere per me è dare sfogo alle mie frustrazioni più profonde, le mie insicurezze, le mie paure. Scrivere è un modo per conoscersi e capirsi, ci permette di scoprire lati nascosti del nostro io.
 
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Credo che in questa storia, almeno il 45% sia la sintesi del mio reale stato d'animo, per il resto è l'incrocio tra la vita che ho e la vita che vorrei.
 
3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Ho iniziato a scrivere questa storia spinta dal bisogno di liberarmi dal peso opprimente di più delusioni affettive. Nel corso della stesura ho provato un sollievo immenso e così ho capito che non potevo farne a meno e magari potrà sembrare una storia banale ma per più di un anno ha rappresentato il mio tutto.
 
4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?
Non so dove, quando e perché io abbia pensato a questo titolo, so solo che mentre prendeva forma nella mia mente sembrava la cosa più giusta.
 
5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sicuramente non mi farei mancare un libro di Cassandra Claire per trovare la forza di andare avanti e uno di Cecelia Ahern per sognare e sentirmi a casa.
 
6. Ebook o cartaceo?
Cartaceo tutta la vita, cosa potrà mai competere con l'odore della carta appena stampata o la poeticità di un libro vissuto?
 
7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
In quinta elementare ma credo che la voglia di scrivere era insita in me già da prima.
 
8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
La storia nasce dalla mia necessità di mettere per iscritto le mie emozioni e permettermi di evadere dalla realtà di tutti i giorni.
 
9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
È un'emozione che va ben oltre le parole, difficile da realizzare a pieno.
 
10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
La prima ad aver letto ed apprezzato il libro è stata la mia amica Clelia, mia sostenitrice fin dal principio e che mi ha sempre incoraggiato a non mollare.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che sia un'innovazione utile e intelligente per far provare l'emozione del libro anche a chi non ha la possibilità di leggere.
 
 

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Mercoledì, 10 Ottobre 2018 | di @BookSprint Edizioni