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08 Set
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Intervista all'autore - Emanuele Stavolo

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Sono nato a Cosenza, in Calabria e si può dire che durante gli anni della mia adolescenza sono cresciuto lì. Solo che terminate le scuole sono partito e mi sono stabilito in Umbria un po' per lavoro ed un po' per amore. Da qui ho proseguito il mio viaggio cercando - quando il tempo me lo permetteva - di scoprire il più possibile dell'Italia, la nazione che amo, cercando nel mentre di accumulare esperienza lavorando ed entrando in contatto con culture diverse dalla mia. Ora sono tornato in Calabria, ma sono convinto che non si smetta mai di crescere ed imparare e spero di poter riprendere il prima possibile a farlo.
 
2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
“Viaggio verso Occidente” senza dubbio, attribuito a Sun Wu Kong, ma di cui non si conosce il vero autore. Questo libro è stata per me la più grande fonte di ispirazione; leggere delle avventure di Sun Wu Kung mi ha spinto verso il mondo fantasy ed ai fumetti e successivamente alle altre correnti letterarie. Lo considero ancora oggi il fantasy tra i fantasy che tutti dovrebbero leggere almeno una volta.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Credo sia la cosa più normale che potesse succedere, del resto anche le cabine telefoniche hanno lasciato da tempo il campo ai cellulari; la tecnologia avanza e non possiamo restare attaccati al passato. Io non abbandonerò mai la gioia di stringere un libro cartaceo tra le mani, ma con un cellulare o un e-reader ci si può portare dietro centinaia di libri, il che è più comodo.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Un amore strano e travagliato in realtà. Non è stato facile approcciarmi alla scrittura, non sono il tipo di lettore che pensa di saper fare meglio di chi scrive davvero per mestiere e se aggiungiamo il fatto che se rileggo una parte - in un qualunque libro che sto creando - che non mi piace cancello tutto e ricomincio da capo, e beh, capirete che non è semplice.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Sono cresciuto leggendo tante storie di anti-eroi a fumetti come Spawn, Batman, Daredevil e le tartarughe ninja (i primi volumi erano molto violenti, cupi ed a tratti oscuri). Ho anche adorato il Devilman di Go Nagai e l'idea di creare un mio personale anti-eroe che combatte contro forze più grandi di lui mi ha sempre allettato. Ho buttato giù molte bozze di storia - e qualche disegno - a riguardo, ma non mi ritenevo ancora abbastanza maturo per trattare questo tema a dovere. Questo libro è in lavorazione da circa dieci anni in realtà, ma solo di recente ho deciso di prenderlo in mano definitivamente e terminarlo. Si può dire sia stato l'istinto a dirmi che era ora di provare.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Un messaggio semplice: siamo noi esseri umani ad avere il potere di rendere questo mondo un paradiso o un inferno grazie alle scelte che facciamo ogni giorno. A volte siamo così concentrati su noi stessi da non renderci conto che ciò che facciamo ha sempre una ripercussione su chi ci sta attorno.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Inizialmente volevo creare fumetti di cui ero sceneggiatore e disegnatore, ed avevo anche trovato un piccolo ingaggio per far uscire - parlando su scala locale - il capitolo zero del mio fantasy. Solo che ebbi contrasti con il capo del progetto - non scendendo nel dettaglio - così ho deciso di abbandonare il campo del fumetto ed ho riadattato le mie opere come fossero romanzi.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Più di uno a dir la verità. Quando creo una storia, prima di farla pubblicare, la faccio leggere a persone fidate - amici, familiari e la mia compagna - per vedere che emozioni riesco a trasmettere. Se li vedo sorridere, agitarsi o (magari) piangere capisco che sta venendo bene. E diciamo che questa storia mi ha regalato più di qualche lacrima.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No. Anche se non riesco a pubblicare una storia se la inizio la devo terminare. Se si tratta di lavori che devo svolgere divento puntiglioso e severo con me stesso, se inizio qualcosa devo finirla a qualunque costo. Questo libro l'ho iniziato e finito su di un portatile rattoppato con lo scotch da pacchi.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Douglas Adams. Il suo Guida Galattica per Autostoppisti mi ha iniziato al mondo sci-fi futuristico. Con esso ho scoperto come temi della fantascienza umoristica e surreale si possano intrecciare a spunti di riflessione filosofica. Un perfetto modello da seguire per me.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'adoro. Io amo viaggiare, ma non posso leggere nel mentre perché soffro da morire di mal d'auto (ed anche di mal di mare e di mal d'aria). L'audiolibro mi permette di tenermi occupato seguendo le storie che amo senza dover rimettere il pandoro dell'anno prima.
 


 

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Lunedì, 10 Settembre 2018 | di @BookSprint Edizioni