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24 Ago
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Intervista all'autore - Roberto Alvisi

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Ho 27 anni, sono nato a Mirandola e cresciuto a San Felice sul Panaro.
Sono italo–canadese, mio padre è italiano e mia madre è canadese anche se ha origini italiane. Mi sono diplomato con 98 su 100 alle superiori. Studio come autodidatta tante cose, come la programmazione al computer.
 2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Anche se i gusti degli adolescenti sono molto variegati (cioè che vanno dall’avventura alla fantascienza) consiglierei il fantasy come il mio libro. Perché il fantasy stimola sia il senso dell’avventura che è innato nell’uomo, sia quello fantascientifico essendo il futuro dell’uomo proiettato verso altri mondi.
 
3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Per certi versi è un bene, perché si tagliano sempre meno alberi. Ma nonostante il fatto che siamo nell’era dei computer, io preferisco il formato cartaceo perché un libro è un tesoro da conservare per i futuri lettori.
 
4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Di certo la seconda.
 
5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
La mia ricerca di un universo diverso, forse avventuroso e forse fantasioso. Ma a volte la fantasia spiega ciò che la realtà nega.
 
6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Il mio messaggio è: portiamo le nostre idee e i nostri pensieri verso gli altri. Non diventiamo degli stereotipi creati dalla stessa società, annullando il nostro pensiero. Dobbiamo dimostrare che ci siamo anche noi.
 
7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Ne ho preso coscienza poco alla volta.
 
8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Non ci sono episodi del passato legati alla nascita del libro. Ma sicuramente episodi che ho intenzione di vivere nel mio futuro. Ho programmato per il futuro esperienze che mi serviranno per saziare la mia sete di sapere.
 
9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No. Non l’ho mai pensato. Ho avuto qualche momento in cui mi sono bloccato, ma sapevo che lo avrei finito.
 
10. Il suo autore del passato preferito?
Come se ne può avere uno solo. Ogni autore del passato ha un suo stile che lo contraddistingue e che in qualche modo ha influenzato le menti tutt’ora esistenti. Io spero che con il mio libro possa fare altrettanto.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso sia un bene perché avvicina quelle persone che per qualsiasi motivo non potevano accedere al mondo del libro.
 
 
 
 

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Venerdì, 24 Agosto 2018 | di @BookSprint Edizioni