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18 Lug
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Intervista all'autore - Angelo Gentile

1.Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Angelo Gentile, sono nato nel 1941 in Giovinazzo (BA), bella e ridente cittadina ubicata tra un profumato e irrequieto mare di scoglio e la ricca campagna, che ha consentito a Giovinazzo di fregiarsi del titolo onorifico di “città dell’olio”.
Ho dovuto improvvisarmi “scrittore”, spinto dalla necessità di portare all’attenzione del mondo della scienza i manoscritti autografi di mio padre Giuseppe Gentile (1889-1961) intitolati: “Abbozzi di  Meccanica della luce” e “Abbozzi di Geocosmofisica”.
Attraverso questo mio libro intitolato: “Natura della luce e della dinamica ottico gravitazionale” ho riportato solo il contenuto dei manoscritti intitolati: “Abbozzi di Meccanica della luce”, al quale ho anteposto una mia breve Appendice introduttiva attraverso la quale, oltre ad avere evidenziato gli elementi salienti della teoria espressa da mio padre nei suoi manoscritti, ho espresso alcune mie deduzioni personali in merito alla natura della dinamica otticogravitazionale nei “centri di forza”, dimostrando che l’orbitale del quanto di Planck rappresenta il punto di equilibrio equipotenziale ottico gravitazionale tra tutte le particelle (massa) che danno vita al “centro di forza”.

2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Ritengo che ogni momento di riflessione sia un buon momento da dedicare alla scrittura, tenuto conto che per la scrittura relativa a tematiche scientifiche i confini di scrittura devono essere rispettosi della realtà fenomenica e quindi della “razionalità scientifica”, vedi quanto è emerso empiricamente e sperimentalmente nella Teoria Quantistica in seguito alle sperimentazioni relative ai così detti fenomeni EPR, di Entanglement, e nella così detta “interferenza” della luce, in cui la dinamica ottico gravitazionale si manifesta sempre “istantanea”, sancendo quindi l’erroneità del convenzionale “localismo relativistico”.

3. Perché è nata la sua opera?
I manoscritti da me ereditati sono solo una parte di tutti i manoscritti compilati da Giuseppe Gentile. Infatti, a causa delle alterne vicende della vita, tutta la libreria di mio padre, compreso tutta la mole di manoscritti, venne trasferita a Firenze, ove in seguito ad una alluvione molti manoscritti sono andati dispersi. I manoscritti superstiti si sono “salvati” perché sono stati da me gelosamente custoditi. Essi mi hanno fatto compagnia nelle alterne vicende che hanno caratterizzato la mia vita, compresa quella di emigrante a Milano per un breve periodo. Compatibilmente con i miei pressanti impegni di lavoro e di famiglia, nel 1964 ho iniziato a visionare il contenuto dei manoscritti, che per la specificità del loro contenuto scientifico, hanno richiesto una preliminare preparazione in merito a tematiche riguardanti la fisica e la Geocosmofisica. Pertanto ritengo di potere affermare che a partire da questa data, compatibilmente con i miei impegni di lavoro e di famiglia, ho cercato di relazionare il contenuto delle teorie espresse nei manoscritti con il contenuto conoscitivo di libri e riviste scientifiche a cui avevo attinto dopo il loro acquisto. In seguito, attraverso Internet, ho potuto approfondire ulteriormente queste mie conoscenze, dando alla mia conoscenza di “autodidatta” una formazione più consona alle teorie ufficiali di fisica, astrofisica, geologiche, paleontologiche. Pertanto questo mio libro nasce dalla convinzione mia e dello storico della scienza Prof. Federico Di Trocchio, di portare all’attenzione del mondo della scienza il contenuto delle teorie inedite contenute nei manoscritti autografi di mio padre Giuseppe Gentile (1889-1961). Detti manoscritti “superstiti” si compongono di numero 2 volumi intitolati: “Abbozzi di Meccanica della luce”, e di numero 4 volumi intitolati: “Abbozzi di Geocosmofisica”. Detti manoscritti, dopo essere stati visionati dal Prof. Federico Di Trocchio e dal Rettore della Università di Lecce Prof. Donato Valli, sono stati presentati in una mostra fotografica organizzata dalla Università di Lecce e finanziata dal C.N.R. In seguito detti manoscritti sono stati depositati presso la Biblioteca Interfacoltà della Università di Lecce.

4. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Il contesto sociale in cui sono nati i manoscritti che hanno determinato la nascita del mio libro, è il  meridione dell’Italia dai primi del 1900 alla fine della seconda guerra mondiale, in cui tutti gli scienziati non accademici, che si dedicavano a tematiche di carattere scientifico, avevano difficoltà a relazionarsi con gli altri scienziati, pertanto erano costretti ad operare misurandosi con la propria “singolarità”, solo gli accademici godevano del privilegio di partecipare a convegni nei quali gli scienziati potevano relazionarsi. Ancora oggi, nonostante le nostre democrazie, questa situazione si perpetua. Come si può constatare leggendo il riassunto della vita di mio padre Giuseppe Gentile (1889-1961) che allego alla presente, sono stato testimone della elaborazione e scrittura di buona parte di detti manoscritti, scritti e trascritti con pennino e inchiostro di china.

5. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Alla luce di quanto ho detto sopra, per me la scrittura del presente libro è stato un modo per fare un percorso a ritroso della realtà storica e sociale attraverso il quale ho rivisto e rivissuto la mia fanciullezza con mio padre intento alla scrittura dei suoi manoscritti, ma soprattutto questo libro mi ha consentito di portare all’attenzione della comunità scientifica l’originale attualità delle teorie espresse da Giuseppe Gentile (1889-1961) in oltre un quarantennio di studio e di lavoro, relative a tematiche che risultano irrisolte e controverse dalla scienza dei nostri giorni.

6. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Mi riconosco pienamente in ciò che ho scritto.

7. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
In questo mio cammino i fattori che si sono rivelati fondamentali per la pubblicazione di questo libro sono:
  1) Avere verificato e maturato nel tempo la consapevolezza della valenza scientifica delle teorie espresse nei manoscritti ereditati da mio padre.              
  2) Avere avuto sino dal primo momento manifestazioni di stima di tutti i miei cari in relazione alla valenza scientifica dei manoscritti.
 3) Avere avuto la fortuna di leggere i libri del Prof. Federico Di Trocchio intitolati: “ Il genio incompreso” e “Le bugie della scienza”. Attraverso la lettura di detti libri ho preso visione di un nuovo modo di scrivere la storia della scienza, una capacità critica di terzietà che mi ha consentito di conoscere un nuovo punto di vista, controcorrente rispetto ai tanti storici sempre pronti a salire sul carro del paradigma al momento dominante. Avendo appreso che l’autore dei libri insegnava presso l’Università di Lecce, sono riuscito a contattare prima telefonicamente e personalmente il Prof. Di Trocchio, che dopo avere preso visione dei manoscritti ha promosso la citata mostra e la donazione dei manoscritti alla stessa Università di Lecce. Il Prof. Di Trocchio mi ha sempre spronato a scrivere un libro in cui esporre le teorie riportate nei manoscritti di mio padre. La fiducia da me riposta nella onestà intellettuale di mio padre e del Prof. Federico Di Trocchio, unitamente a quanto ho sopra espresso,  sono stati per me come una luce che ha mi ha illuminato la strada da percorrere.

8. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Sono riuscito nel mio intento grazie alla mia determinazione ed alla preziosa collaborazione del mio Editore e di tutta la sua motivata squadra di collaboratori.
 
9. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Sono convinto che per quanto l’ebook possa ritenersi utile, per il futuro non potrà sostituire il libro cartaceo. Perché ritengo la nostra necessità mnemonica per potere funzionare al meglio ha bisogno che la nostra vista sia supportata dal riflesso cartaceo.
 
10. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
 Non rispondo per la mancata conoscenza dell’argomento.            
     
 

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Mercoledì, 18 Luglio 2018 | di @BookSprint Edizioni