Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all’uso dei cookie.

Logo
Stampa questa pagina
26 Mag
Vota questo articolo
(0 Voti)

Intervista all'autore - Annamaria Nocerino

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Mi chiamo Annamaria Nocerino e vengo da Torre Del Greco, in provincia di Napoli. Sono sempre stata affascinata dal mondo della scrittura, e mi appassiona qualsiasi forma d'arte. Il bisogno di scrivere ha preso forma in maniera spontanea dentro di me fin da quando ero piccolissima. Ho scritto il mio primo vero lavoro all'età di otto anni, e ne porto ancora dentro quel magico sentimento che scaturisce quando si crea un mondo proprio.
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Contrariamente alla risposta della maggior parte degli scrittori a questa domanda, il momento della giornata che dedico alla scrittura è la notte.
La notte mi ispira, come se nel buio il mondo che immagino prendesse forma più facilmente. Il silenzio, la solitudine e la luce di un bel chiaro di luna che brilla sugli alberi e sul mare in lontananza, così come lo vedo da casa mia, è uno scenario perfetto per le mie visioni. C'è uno studio di scienziati che si occupano di cronobiologia, lo studio dei ritmi biologici dell'organismo, la quale sostiene che esiste una componente genetica che comporta la caratteristica degli essere umani nell'essere particolarmente attivi e produttivi in momenti diversi della giornata. Il cronotipo allodola lo è al mattino mentre il cronotipo gufo lo è di sera. Io penso proprio di appartenere al secondo gruppo.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Ci sono diversi autori che mi piacerebbe citare, ma a questa domanda non posso non fare il nome di Jodi Ellen Malpas, è una scrittrice che riesce a rapire l'anima di chi legge le sue opere. Non è possibile leggere uno dei suoi romanzi senza innamorarsene perdutamente.
Mi sento di citare anche George R. R. Martin da fan incallita del trono di spade. Tra quel gruppetto di autori che hanno rubato un pezzetto del mio cuore, la Malpas e Martin hanno preso per loro il pezzo più grande.
 
4. Perché è nata la sua opera?
Come ho già detto prima, "Lys" è nata in maniera spontanea, non saprei indicarne un motivo preciso. Credo che l'input per questo romanzo sia scattato nella mia testa quando ho visto i miei film preferiti di Bollywood, il mio regista preferito è Mohit Suri, credo che lui con i suoi meravigliosi film abbia dato il via nella mia mente con la creazione del personaggio di Jamila Chander.
Inoltre, penso che ognuno di noi faccia parte di un'opera scritta dal destino, e mi piace provare a immaginare la storia e le battaglie per la quale stanno lottando negli occhi delle persone che incrocio.
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Sono una persona introversa e molto riservata, mi definisco "un lupo solitario" anche se la compagnia mi piace mi diverto un sacco.
In ogni caso il mio spirito libero e sognatore mi ha sempre spinta a scrivere. Alle volte, le cose che non si riescono a dire a parole diventano arte sulla carta.
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Difficile rispondere a questa domanda.
Credo che scrivere sia entrambe le cose, per me.
Sono due mondi che corrono paralleli, ma non si toccano mai.
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Mi sono resa conto di trasmettere una sfumatura di me stessa in ogni personaggio che scrivo. Rivedo me stessa nella passione di Jamila per le auto, l'arte e quel suo caratteristico portamento misterioso. La passione per il bello di Arran e la sua determinazione e la sua fierezza. Racconto una parte di me stessa anche con la scelta della città dove si ambientano le vicende. Valencia, la bellissima città spagnola, infatti, non è solamente una scelta stilistica, bensì parlo delle mie origini. Difatti, nelle mie vene scorre anche sangue spagnolo.
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Senz'altro i miei genitori e i miei fratelli che mi hanno sempre sostenuta e incoraggiata nei miei progetti di vita. Sono le persone che amo di più al mondo, hanno sempre creduto in me e senza di loro mi sentirei persa.
Un'altra importante persona per questo libro è mia cugina Virginia Perna, ci amiamo come due sorelle e forse è anche per questo che ci hanno sempre scambiato per gemelle. Lei è la talentuosa fotografa che ha scattato la meravigliosa immagine della copertina di "Lys".
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Mio fratello Ciro ha letto per primo il mio romanzo, e lo ha fatto in sole due notti.
Sono molto fiera di lui per l'impegno che ci ha messo.
Se esiste una persona della quale mi importi davvero del suo giudizio, è lui.
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
L'ebook fa senza dubbio parte del futuro della scrittura. Si tratta di un modo più pratico e semplice di leggere tutti i libri che vogliamo. Tuttavia, però, non credo che riuscirà a offuscare del tutto il formato cartaceo.
I romanzi della quale puoi sentirne il profumo delle pagine e il fascino dell'antico fanno parte di quelle cose che neppure il tempo potrà mai mettere da parte.
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Anche con l'audiolibro si tratta di un'affascinante modo per leggere, o meglio, raccontare storie. Credo sia magnifico ascoltare storie incantate mentre si passeggia o mentre si contempla la meraviglia di un chiaro di luna.


 

Acquista il Libro sul nostro ecommerce

 

 

Sabato, 26 Maggio 2018 | di @BookSprint Edizioni