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02 Mag
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Intervista all'autore - Vanda Sozzi


1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?
Una vita come tante, non decido di diventare scrittrice, tutto nasce dalla voglia di esprimere i miei più reconditi pensieri, li blocco sulla carta per rileggerli e forse per farli leggere... da sempre scrivo... a scuola nei temi, oltre la sufficienza, mi veniva rimproverato de essere troppo prolissa.... gli ultimi avvenimenti di questa mia vita, avvenimenti tragici, hanno trovato largo consenso e gratificazione nel bloccarli sulla carta, questo non per me, ovvio, ma per chi in qualche modo si trova sullo stesso binario e alleggerire in qualche modo il senso di disorientamento. Come ripetuto più volte, la mente umana è un microcosmo unico e irripetibile, dove ci sono sicuramente spazi che accomunano gli uni agli altri. Ho trovato una forza nel vivere che non pensavo di possedere....
 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non ho momenti particolari in cui sono predisposta a scrivere... a volte quando arriva la necessità mancano carta e penna.... sicuramente quando posso garantirmi la mia solitudine.... la sera comunque quando i pensieri fanno a gara per emergere... forse brutto a dirsi, ma un caffè, una sigaretta e il gatto irrequieto che gioca con la penna, mi mettono a mio agio.
 
3. Il suo autore contemporaneo preferito?
Ogni libro di buona lettura, non ho preferenze, spazio da uno all’altro a seconda dell’ argomento trattato.... amo leggere anche i quotidiani, anche se le notizie da uno all’altro a voltare contrastano....
 
4. Perché è nata la sua opera?
Sono piena di “opere” tra marcate virgolette, ripeto da sempre scrivo, ma questa nasce da un momento della mia vita unico e irripetibile, il forte bisogno di scrivere alleggeriva la mia disperazione, come volerla buttare sulla carta e in parte liberarmene, ma.... poi il piacere di farlo leggere alle care persone della mia vita per spiegare pensieri che dalla mia voce non escono mai, per non pesare sugli altri e perché no, anche a chi ha vissuto un trascorso come il mio per confrontarsi... chiaramente alla mia giovane nipote di 12 anni verrà nascosto, in quanto non conosce la realtà dei fatti.... magari da grande.....
 
5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Nulla... mi avvalgo solo esclusivamente delle mie sensazioni, dei miei pensieri giusti o sbagliati che siano.... prendere o lasciare ahahah.
Devo dire, e questo è un vanto per me, di avere accanto persone che mi ammirano, soprattutto dopo il mio percorso che i tragici avvenimenti hanno comportato... ho imparato ad essere me stessa, senza paura di condurre un’esistenza che alcuni vorrebbero, la vita è mia e ancora per quel che mi rimane voglio viverla senza costrizioni mentali...
 
6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
No no, assolutamente no, il contrario... racconto la realtà in tutte le sue sfaccettature...
 
7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Tutto...
 
8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, me stessa e incapsulando pensieri che mi toccano leggendo libri...
 
9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
Ai miei figli.... anche se nessun commento...
 
10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Non so... amo il profumo di carta e sfogliare con le dita le pagine, non amo orecchie per ricordarmi il punto da cui ricominciare e ho grande rispetto per ogni libro...
 
11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non mi piace, ripeto sono conservatrice della vecchia cultura.


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Mercoledì, 02 Maggio 2018 | di @BookSprint Edizioni