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03 Nov
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Intervista all'autore - Sara Cimino

1. Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittore?

Sono nata e cresciuta in un paese della Lombardia molto tranquillo, non una grande città ma neppure il paesino da poche anime. La scrittura è qualcosa che mi ha sempre affascinato perché mentre leggi sei tu che ti immagini i personaggi, le situazioni e le ambientazioni. Ho sempre amato scrivere diari e lettere, questa storia è nata all'improvviso. Mi sono svegliata una mattina e l'avevo in mente, l'inizio e la fine, man mano che scrivevo è nato il resto.

 
2. Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?

Qualsiasi, questo libro è stato scritto nei ritagli di tempo. Appena mi veniva in mente qualcosa ripartivo dall'ultima pagina e scrivevo.



3. Il suo autore contemporaneo preferito?

Sembrerà assurdo ma non ne ho uno preferito. Io amo leggere e leggo qualsiasi genere, non c'è mai stato un autore che ho seguito particolarmente.



4. Perché è nata la sua opera?

Per caso. È nata davvero in un momento inaspettato.



5. Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?

Nessuno.



6. Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?

Per me è un po' un'evasione dalla realtà. Quando si scrive si può dire tutto senza essere giudicati, si può raccontare qualcosa di sé senza che sia per forza chiaro a tutti o si può inventare qualcosa di strampalato.



7. Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?

Mentre lo scrivevo pensavo poco se non addirittura niente, dopo averlo riletto una volta terminato in effetti qualcosa c'è...



8. C’è qualcuno che si è rilevato fondamentale per la stesura della sua opera?

Sì, un'amica in particolare che dal primo giorno ho coinvolto e che man mano leggeva quello che scrivevo e mi spronava a continuare.



9. A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?

Alla mia migliore amica Sara.



10. Secondo lei il futuro della scrittura è l’e-book?

Sì, anche se di gran lunga preferisco il cartaceo.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Ancora non mi convince, ma sono sicura che prenderà piede. E soprattutto è uno strumento fondamentale per chi purtroppo è non vedente.

 

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