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22 Ago
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Intervista all'autore - Erika Merisio

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Scrivere per me è stata una vera e propria liberazione. Potrei definirla una cura.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Tanto, tutto. Spesso si dice "scrivi di quello che conosci". Senza volerlo ho parlato del mio mondo. Le favole sono uscite a getto una dietro l'altra, come un flusso continuo. Quando ho finito di scrivere, ho riletto le fiabe e mi sono resa conto che avevo messo me stessa e le persone che fanno parte della mia vita all'interno dei racconti.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Per me è stata una sfida con me stessa. Ho scritto la prima favola per un corso di scrittura creativa che frequentavo all'Università. Dopo aver concluso la prima storia ho iniziato a prenderci gusto e così sono nate anche le altre.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

La scelta del titolo mi ha letteralmente paralizzata per diversi mesi; non trovavo mai un titolo che potesse rappresentare quello che significa per me questa raccolta. Poi un giorno ero con un mio amico a Zurigo e lui semplicemente mi ha detto "Sooner or Later". Ho avuto una illuminazione; "prima o poi" definisce in poche parole la storia che c'è dietro questa raccolta. Prima o poi se sei abbastanza coraggioso di rischiare e se sei abbastanza perseverante da lottare e lavorare sodo riuscirai a realizzare tutti i tuoi sogni.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Vorrei "La spiaggia del destino" di Anita Shreve. Questo è il libro che mi ha fatto innamorare della lettura.



6. E-book o cartaceo?

Cartaceo sempre. E-book: solo quando sono in giro per il mondo e ho bisogno di una buona scorta di libri con me.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Non mi ritengo una scrittrice. Avevo qualcosa da dire e ho pensato di condividerla.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea di pubblicare un libro non mi ha mai sfiorata. è semplicemente successo.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Paura che mi pietrifica. Quando rendi pubblica te stessa ti senti vulnerabile, hai paura dei giudizi e delle reazioni. Questa è una mia sfida personale: dare il giusto peso alle opinioni delle altre persone, senza lasciare che queste ci influenzino la vita. Con la pubblicazione di questo libro credo di aver fatto un primo piccolo passo.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

Alessandro, una persona molto importante per me. Lui è stato il primo a leggerlo perché è sempre stato molto critico nei miei confronti e quindi sapevo che se a lui fosse piaciuto forse avevo qualche speranza.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Diciamo che di solito ascolto la musica… :)

 

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