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12 Set
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Intervista all'autore - Mara Rossi

1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?

Scrivere per me non è semplicemente mettere nero su bianco dei pensieri o delle storie. Scrivere è il mio sapermi esprimere come voglio, a volte meglio che nelle conversazioni parlate. Quando scrivo annoto sul foglio le mie emozioni: gioia, rabbia, allegria, paura, coraggio, tristezza e armonia. Spesso scrivo perché mi riesce più facile che parlare.



2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?

Ogni singolo punto fa parte della mia vita in questo libro. Attraverso i miei racconti si può arrivare a sfiorare la parte più profonda della mia anima che ho deciso di condividere con il resto del mondo.



3. Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.

Crescere. Vincere. Migliorare. Espormi.



4. La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con se stesso per deciderlo tra varie alternative?

All'inizio non avevo idea di come intitolare la mia opera, ma alla fine il titolo più ovvio è venuto da dentro.



5. In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?

Penso che se la risposta a questa domanda si avverasse l'isola diventerebbe un'immensa biblioteca piena dei più grandi esponenti della letteratura mondiale: Dostoevskyj, Baudelaire, Sparks, Blake, Shakespeare e mille altri.



6. E-book o cartaceo?

Preferirò sempre il cartaceo. L'odore della carta, il piacere di sfogliarlo e scriverci sopra i miei appunti personali non ha prezzo.



7. Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?

Mi è sempre piaciuto scrivere. Non ho deciso che sarei diventata scrittrice, mi è semplicemente arrivata l'occasione e l'ho colta al volo. Chissà, magari in futuro potrei costruirci una carriera.



8. Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?

L'idea è nata da una persona a me cara. Leggendo il mio diario mi propose di pubblicarlo per aiutare le persone come me.



9. Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?

Si prova un'emozione indescrivibile, che chi non l'ha vissuta non potrà mai capire.



10. Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?

I primi due a leggere il mio libro sono stati mia mamma e il mio fidanzato. Tutti e due sono rimasti colpiti dalla tenacia e dal coraggio con cui ho parlato di argomenti ancora tabù per molte persone.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Qualche anno fa mi regalarono un audiolibro. Lo ascoltai e mi piacque molto, anche se tuttavia preferisco leggere. Potrebbe essere una bella invenzione per chi, non ama leggere e chi non ha il dono della vista.



 

 

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Sabato, 12 Settembre 2015 | di @BookSprint Edizioni