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20 Dic
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Intervista all'autore - Stefano Weisz

1. Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?

Sono nato ad Asolo, ridente e antica città nelle colline trevigiane. Seguendo il mio severo ma meraviglioso padre, che era Medico Condotto, sono cresciuto in varie località della campagna trevigiana ed ho potuto apprezzare da vicino le tante qualità della gente di questa splendida Regione, adagiata tra le Dolomiti ed il mare Adriatico. Dopo gli studi classici e universitari ed aver conseguito a pieni voti la Laurea in Medicina, mi sono dedicato con passione e dedizione a questa meravigliosa ma difficile e coinvolgente Professione, operando in vari Ospedali e Cliniche come specialista in Ortopedia.



2. Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?

Essendo un amante della lettura e dello studio mi è difficile decidere fra la grande quantità di ottimi libri. Dovendo però scegliere io penso che per un giovane, che sta per affacciarsi alla vita sociale, tra i migliori è senza dubbio "I promessi sposi" del Manzoni, per due validissime ragioni. Per la prima i ragazzi imparano ad usare correttamente la lingua italiana, nella quale sono piuttosto carenti. Per la seconda, che è di gran lunga più importante, gli adolescenti che stanno uscendo dal guscio protettivo della famiglia e del loro ambiente ristretto e si stanno affacciando al complesso mondo sociale dove i rapporti con gli altri si fanno sempre più ampi e coinvolgenti, questo romanzo è come un grande e variegato affresco dove l'animo umano viene profondamente esaminato, con le sue grandezze e bassezze, le sue superstizioni, la ricchezza e la miseria, le malattie e le prepotenza dei potenti di turno e molto altro.



3. Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ e-book?

Personalmente ritengo che il libro cartaceo sia ancora da preferirsi. D'altro canto non c'è dubbio che gli e-book possono costituire una valida forma di diffusione e quindi di progresso culturale e sociale di tutti. Lascio ai posteri l'ardua sentenza.



4. La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?

Sinceramente non lo so. D'altra parte mi è sempre piaciuto mettere per iscritto i miei pensieri e le mie sensazioni, gli episodi più importanti dei miei numerosi viaggi intorno al mondo e, ovviamente, scrivere lavori scientifici riguardanti le materie della mia Professione e non solo.



5. Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?

All'inizio degli anni 2000 ho investito sconsideratamente e ingenuamente (ora lo posso ammettere), come del resto una moltitudine di altri, gran parte dei miei risparmi su alcuni titoli di Borsa. Con il flop delle Borse, mi sono ritrovato con ingenti perdite. Dopo qualche anno ho sentito parlare del Forex. Incuriosito, ma ancora del tutto inesperto, ho investito una piccola somma per capire cosa sarebbe potuto succedere. Ovviamente ho perso ancora. Allora, punto sul vivo, ho iniziato a dedicarmi allo studio di questa opportunità operando, ma solo virtualmente, con software dimostrativo. In circa sei anni di esercizio, appunti, letture, riflessioni e prove ho iniziato a capire come sia possibile ricavare dei profitti anche notevoli rischiando pochissimo. Sono quindi passato ad investire soldi veri ed ho visto che quello che avevo imparato era valido. Con il sopraggiungere di questa crisi, di cui non si vede ancora la fine, ho pensato di raccogliere le mie esperienze in questo libro per offrirle a coloro che ne hanno bisogno, ma soprattutto la volontà, per raggiungere la propria indipendenza finanziaria.



6. Quale messaggio vuole inviare al lettore?

Il messaggio che desidero inviare al lettore è di speranza in questi tempi di grave crisi economica che si riflette immancabilmente sui rapporti sia famigliari che sociali, con sentimenti di rabbia e di frustrazione o peggio ancora di rassegnazione. Nelle sue pagine il lettore prenderà coscienza che un riscatto è possibile e che arrivare ad una condizione di maggior serenità e speranza sul proprio futuro e quello dei suoi cari non è irrealizzabile, ma dipenderà esclusivamente dalle sue scelte e dalla sua volontà.



7. La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?

Scrivere, e specialmente scrivere bene, è molto faticoso. Inoltre i miei studi e la mia Professione, alquanto impegnativi, mi lasciavano ben poco tempo per pensare e scrivere qualcosa al di fuori degli argomenti legati ad essi. Verso la maturità ho pensato che mettere per iscritto alcuni ricordi ed esperienze di vita, particolarmente cari ed importanti, fosse cosa buona e giusta.



8. C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?

Nessun episodio specifico. Ma quando mi sono reso conto che l'applicazione sul campo reale di tutto quello che avevo imparato era molto valido e avrebbe potuto cambiare in meglio la vita non tanto a me quanto alla mia famiglia e alle mie adorabili nipotine.



9. Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?

Nemmeno per un momento, a meno che non ne fossi stato costretto da impedimenti seri come gravi infortuni o malattie o altro di peggio.



10. Il suo autore del passato preferito?

Sono molti. Negli ultimi anni i romanzi di Wilbur Smith mi hanno coinvolto per la capacità di questo autore di descrivere i paesaggi e le situazioni vissute dai suoi personaggi. Non posso però dimenticare altri quali William Faulkner, Thomas Mann e moltissimi altri. Ogni volta che inizio un libro dico a me stesso che mi accingo a vivere un'altra vita e questo è molto gratificante ed eccitante.



11. Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?

Il libro raccontato non è certo una novità! Ricordo che alle medie, negli anni di collegio, durante i pasti uno di noi leggeva varie opere, per mitigare la regola del silenzio a cui eravamo obbligati, cosa che al liceo, essendo molti di meno, non accadeva. L'audiolibro in formato elettronico, a mio parere, non avrà mai la medesima valenza del libro cartaceo né dell'e-book, il che non significa che nell'era di internet non possa avere una certa diffusione. Personalmente non credo che ne farò mai uso.  

 

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Sabato, 20 Dicembre 2014 | di @BookSprint Edizioni

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