Che sia per qualche ora di treno o per settimane e settimane, ogni libro che leggiamo permea lo spazio della nostra interiorità. Tra la pagina uno e la parola fine accade qualcosa di mistico. Gli eventi d’inchiostro sconfinano nella quotidianità; per un giorno possiamo attraversare le piazze di Mosca spazzate dal vento, perderci nell’Africa dei Grandi Laghi, respirare la notte nei sobborghi di Tokyo.L’ultima pagina e il buio spegne le parole. A spallate il libro trova posto nello scaffale, l’odore di nuovo svanisce, le pagine ingialliscono in silenzio. Saranno forse passati anni quando qualcun altro lo riaprirà – e sarà sempre qualcun altro, perché anch’io sarò un altro me stesso. Come due mani invecchiate le pagine si schiuderanno, rivelando il sogno azzurro che hanno custodito. Da quella lontananza noi stessi ritorneremo in vita nelle rughe di carta, rivivendo il tempo che un giorno fu nostro.