Ed infatti, secondo molti studiosi, tra cui psicologi, sociologi, docenti universitari e addetti ai lavori (intervistati da Liberiamo), la book therapy è un ottimo antidepressivo, da usare costantemente, ma soprattutto nei mesi invernali e immediatamente successivi le vacanze, per combattere la negatività dovuta allo stress da “ripresa dei lavori”.
Un buon libro, inoltre, oltre a ritardare l’invecchiamento del cervello e a tenere la mente in allenamento, garantisce un incremento culturale del lettore che non è poca cosa, nonché a imparare a gestire la solitudine e a evitare stati di malessere legati alla chiusura in se stessi.
In caso di book therapy, comunque, gli psicologi consigliano letture poco interessate e impegnative, da concordare comunque in base alle necessità e ai gusti dei lettori: così al primo posto tra gli antidepressivi ci sono i gialli (32%), seguiti dai romanzi rosa (26%), i libri su benessere e salute (23%) e quelli d’avventura (18%).
E gli effetti sono immediati in questi periodi dell’anno: il 45% dei lettori recupera il buonumore, il 34% recupera più facilmente i ritmi della vita quotidiana, mentre il 24% si prepara meglio all’anno che verrà. Insomma, anche se si preferiscono ancora i libri cartacei alle pubblicazioni elettroniche (a cui i vacanzieri ricorrono solo per il 15% mediante tablet), leggere è davvero una ricetta infallibile per tutti e a tutte le età.
Consiglio di… medico!