Non bisogna impostare la storia come se il luogo fosse un semplice sfondo alla vicenda
Spesso si dice che non importa il luogo dove si va, o dove si sta, ma conta la compagnia. Se la compagnia è buona, tutti i posti sono buoni.
È davvero così? Questa regola vale solo per la vita reale o anche per un buon libro?
Ovviamente, no. Non tutti i luoghi sono uguali, non tutti i posti hanno le stesse caratteristiche, non tutti i paesi hanno le stesse usanze e suscitano gli stessi ricordi, le stesse emozioni.
Le storie delle vite dei nostri autori, Vanda Maggi e Giacomo Cappello, hanno colpito gli autori di "Storie Vere", rubrica della trasmissione di Rai1, "UnoMattina", che li hanno intrevistati nella puntata andata in onda lo scorso 14 novembre. Di seguito, vi proponiamo il filmato in cui gli autori della BookSprint Edizioni intervengono sul tema della puntata: "L'amore ci può salvare dalla violenza?"
Ospiti della puntata di stamattina di UnoMattina, all’interno della rubrica “Storie vere”, Vanda Maggi e Giacomo Cappello, accompagnati rispettivamente da Daniele e Giulia, hanno raccontato come l’amore li ha salvati dalla spirale di violenza in cui erano finiti.
Vanda Maggi, autrice del libro “La mia vita… se così si può dire” ha raccontato la sua storia di abusi sessuali, subiti dentro e fuori il collegio in cui il padre la rinchiuse subito dopo la perdita della mamma.
Chiara è la seconda di sei figli, nati a Benevento in una famiglia dominata da una madre padrona, avida, ingenerosa e dura, che non ha risparmiato ai figli privazioni, sfruttamento e botte. Suo padre, invece, è benevolo ma debole e sottomesso alla moglie. Per tutto il tempo che resta con i suoi genitori, durante l'infanzia e l'adolescenza, la ragazza subisce sfruttamento e abusi sessuali, oltre a essere costretta a sposare un ragazzo che non le piace e da cui fuggirà diverse volte, per poi tornare disperata e sconfitta.