Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Vivo intensamente le emozioni e le trasmetto in tutto ciò che faccio.
La scrittura è una modalità che mi permette di "trasferire" sentimenti ed emozioni agli altri e questo mi rende entusiasta.
Diciamo che la scrittura è uno strumento molto utile per rappresentare la nostra identità ed esprimersi creativamente. Il rapporto con la scrittura è stato abbastanza piacevole ed entusiasmante, perché ti rendi conto quanto si può fare con semplice parola, scrivendola in modo che emerga il suo pieno significato ed acquisisca valore.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
La mia principale fonte di ispirazione è la realtà. Sono autodidatta e trovo ispirazione in ciò che mi circonda e in un attimo la creatività si sprigiona in diverse forme: può essere nella scrittura di versi oppure di storie ma anche nella pittura e il disegno riesco a entrare in una dimensione che permette di esprimere la mia identità artistica.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È stata un'esperienza meravigliosa che mi ha arricchito interiormente.
È stato come mettermi a nudo poiché "Ricordi" è un viaggio emozionale alla scoperta del borgo di Galtellì in cui ho parlato delle mie profonde emozioni.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Nel libro parlo di una storia che parla del tempo trascorso, di momenti di vita vissuti che ci porterà a scoprire le tracce del passato, senza tralasciare la narrazione. Precisamente narro di ricordi impressi e legati alla mia esistenza e che rimangono indelebili, pertanto la scelta del titolo è stata abbastanza semplice.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'ipotetica isola deserta vorrei portare i libri scritti da me perché propongono alcune riflessioni di vita sempre valide nel tempo.
Con me potrei avere anche le opere di Grazia Deledda, la famosa scrittrice sarda, che ha vinto il premio Nobel con l'opera "Canne al vento", per la sua intraprendenza, per aver parlato della Sardegna presentandola non solo come terra aspra e arcaica ma soprattutto ricca di valori, tradizioni e cultura.
Ebook o cartaceo?
Io vivo di emozioni e preferisco la lettura di un libro cartaceo perché la leggibilità è migliore ma soprattutto una lettura sulla carta riesce a coinvolgere tutti i cinque sensi e permette di catapultarti emotivamente nella storia.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Ho iniziato come scrittrice autodidatta a redigere poesie e racconti brevi. Ho partecipato nelle varie categorie a diversi concorsi letterari ottenendo buoni risultati. Sono andata avanti a farmi conoscere perché le impressioni del pubblico mi hanno dato una spinta maggiore.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro nasce spontaneamente, senza programmazione. L'ispirazione è arrivata inaspettatamente. Non ho aneddoti da raccontare.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
In un preciso momento della mia vita ho intrapreso questo percorso di scrittura semplicemente come un altro modo per esprimermi e aprirmi al mondo. Sono una persona creativa e amo la creatività: mi piace esprimerla in qualsiasi forma. È veramente soddisfacente.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Diciamo che la storia narrata nel libro è stata scritta in diverse fasi.
La prima volta è stata ideata in occasione del concorso letterario promosso dal comune di Galtellì, "Premio Letterario Internazionale Galtellì", ispirato al romanzo "Canne al vento" scritto da Grazia Deledda, ambientato proprio a Galtellì. I capolavori dovevano essere ispirati alla Deledda e alle tematiche del suo capolavoro. Così nasce il racconto "Ricordi" che successivamente è stato ampliato con altre parti, sino alla pubblicazione definitiva.
La prima recensione del racconto l'ho avuta dall'assessore comunale alla cultura Marzia che si è sentita toccata emotivamente e questo mi ha dato l'impulso per andare avanti.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Io penso che il progresso ci abbia portato alla scoperta di nuovi orizzonti, a migliorare la nostra esistenza e in certi casi anche a creare ed attuare l'impensabile, quindi ben venga. Credo che l'audiolibro sia un'opportunità positiva da sfruttare.
