Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è un modo come altri per avere la chiave che permette di aprire la porta al mondo della fantasia. Le emozioni che provo mentre scrivo sono molteplici, ma quella che prevale è la gioia che nasce da uno stato di serenità raggiungibile attraverso questa passione.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Tanto. In questo libro, attraverso il personaggio di Ninetta, emergono molti ricordi della mia infanzia legati ai racconti che sentivo dai miei nonni e da altre persone anziane. Racconti legati a storie vere, antiche credenze, leggende, tradizioni.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Per me scrivere quest' opera è stato come ripercorrere a ritroso nel tempo un viaggio attraverso il quale ho potuto rivivere i momenti in cui appresi molto dai racconti ereditati in particolare dagli anziani. Inoltre, diramando il racconto in diverse strade, ho potuto affrontare più temi che spaziano dal privato al sociale, alle tradizioni, alle credenze popolari, ai fatti storici, alla scienza. Il tutto avvolto dal mantello del mistero.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
La scelta del titolo è avvenuta in maniera molto semplice perché avevo già previsto il finale ancora prima di scrivere l'intera storia.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
In un'ipotetica isola deserta vorrei con me il libro "L'ultimo temporale " di Oriliana Marchetto perché vorrei rileggerlo più volte per riprovare le emozioni che provavo quando, davanti al fuoco acceso di un camino, ascoltavo i racconti dei miei nonni.
Ebook o cartaceo?
Entrambi in base alle esigenze. Ma il cartaceo ha un posto sempre speciale nel cuore.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non c'è stata una decisione. Nel tempo ho sentito questa passione nascere e crescere. È qualcosa che arriva spontaneamente non perché un giorno ci si sveglia e ci si propone di essere scrittrice.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
L'idea di questo libro nasce da un momento in cui ho immaginato questa storia come fosse un film e dopo l'ho scritta. Un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo è il momento in cui, durante una notte d'inverno, dopo aver sentito un forte tuono, ho esclamato " su carr' e nannai" (il carro di nonno) .Sarebbe la tipica esclamazione che si utilizza in Sardegna all'arrivo di un temporale preannunciato dal forte rombo dei tuoni.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro è una bella emozione perché permette di non perdere i dettagli che mi ha donato la fantasia nell'immaginario.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Sinceramente non l'ho ancora fatto leggere a nessuno. Ma c'è sempre tempo per farlo.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Penso che l'audiolibro sia qualcosa di eccezionale perché può garantire a chiunque la gioia e la serenità di godersi una storia.
