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BookSprint Edizioni Blog

12 Mar
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Intervista all'autore - Amalia Scalise -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nata e cresciuta?
Sono nata a Catanzaro, dove ho sempre vissuto fatta eccezione per gli anni dedicati agli studi universitari e alla successiva attività di ricerca, interrotta a causa di problemi di salute.
Dopo il rientro a casa non mi sono più spostata dalla mia città se non per brevi gite.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Aria d’estate di Pier Vincenzo Gigliotti. In questo romanzo l’autore ripercorre i suoi anni scolastici fin dalle scuole elementari ricordando episodi personali o vissuti da suoi compagni di scuola. Da un ordine di scuola all’altro le esperienze sono diverse e ora che lo scrittore si volta a guardare indietro riesce a comprendere meglio ciò che è stato, nel bene e nel male, analizzando tutto con molta attenzione.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Sono sempre stata a favore del progresso tecnologico: penso che, col passare del tempo, esso contribuisca a renderci la vita più facile senza, tuttavia, precluderci la possibilità di decidere se farne uso oppure no. Personalmente ritengo, però, che niente possa sostituire le sensazioni che può dare un libro cartaceo.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Anche se sono una persona passionale e istintiva, devo riconoscere, senza ombra di dubbio che, in questo caso, si tratta di un amore ponderato.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Le prime storie sono nate un po’ per caso, sulla scia dell’ispirazione, ma ancora non avevo in mente di riunirle in un unico romanzo. Facendole leggere alle persone più care sono stata incoraggiata a continuare su questa strada. Ne è scaturita una serie di racconti uniti insieme da un filo conduttore.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Con questo libro mi sono prefissa di offrire al lettore diversi spunti di riflessione ma, principalmente, il messaggio che intendo trasmettere è che i veri eroi, nella vita di tutti i giorni, sono coloro in grado di vivere in armonia e con il cuore predisposto all’ascolto e all’aiuto degli altri.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccola o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Quando frequentavo la terza elementare mia madre si accorse che avevo l’abitudine di scrivere pensieri, poesie e brevi racconti. Mi consigliò, quindi, di creare un quaderno dedicato a questi miei momenti di creatività che venne, infine, posto all’attenzione della maestra, rendendola molto orgogliosa.
Da allora ho riservato la mia vena creativa solo alla mia famiglia e alle mie amiche, realizzando storie in cui, di volta in volta, qualcuna delle persone a me care era protagonista. La scrittura, comunque, è sempre stata un momento privato tra me e una ristretta cerchia. Solo da pochi anni, incoraggiata da un’amica, giovane scrittrice emergente, Giusi Maiuolo, ho deciso di pubblicare le mie creazioni.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
In alcuni casi, nel caratterizzare i personaggi ho preso spunto da persone della vita reale. Un racconto legato alla tutela dell’ambiente vede protagonista uno zelante giardiniere che si chiama Raffaele. Per questo personaggio mi sono ispirata alla figura di un condomino del palazzo in cui abito che, per hobby, si prende cura delle piante situate nel cortile comune. Nel periodo della fioritura è un vero spettacolo. Non c’è mattina o pomeriggio in cui, uscendo di casa, non lo si incontri intento ad annaffiare, a potare o a prestare le sue attenzioni alla vegetazione. Una volta, fermandomi a parlare con lui, ho appreso che, durante la notte, qualcuno aveva portato via due fiori dalla pianta più rigogliosa perché il giorno prima lui ne aveva contati trentasette e ora erano solo trentacinque.
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
No, non l’ho mai pensato perché già prima di terminare un episodio nella mia mente prendeva forma lo storia di quello successivo. A un certo punto ho dovuto, piuttosto, decidere di fermarmi.
 
Il suo autore del passato preferito?
Non posso dare un unico nome senza fare torto a qualcuno ma, se devo scegliere, la mia autrice di narrativa neoclassica preferita è senz’altro Jane Austen mentre la regina del romanzo giallo è per me Agata Christie.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Quando ero bambina mi regalavano i libri di favole con l’audiocassetta e, nonostante fossi in grado di leggere, amavo ascoltare la musica introduttiva, la voce registrata che interpretava i dialoghi e i rumori di sottofondo che mi permettevano, chiudendo gli occhi, di immergermi completamente nella storia.
L’audiolibro attualmente ha cambiato le tecnologie ma rimane, a mio avviso, estremamente utile per chi ha difficoltà visive o motorie, per chi vuole leggere anche se è occupato in altre attività e rappresenta, in generale, per tutti un’esperienza sensoriale favolosa.

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