Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Scrivere è sempre stato una liberazione. Più che provare emozioni le esterno. È una valvola di sfogo. Quando le emozioni sono troppo forti per tenerle dentro, le riporto sul foglio.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
Alcuni racconti descrivono proprio momenti della mia vita quotidiana.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
È stata un'opportunità che ho dato a me stessa, una decisione presa di pancia.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stessa per deciderlo tra varie alternative?
Come la scelta di pubblicare, anche il titolo è arrivato in modo istintivo. Ho pensato al filo che collegava i racconti ed essendo riflessioni interiori mi è sembrato il titolo giusto; passi dell'anima.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Difficile rispondere! Ultimamente leggo le opere di scrittori giapponesi. Hanno una profondità ipnotica. Probabilmente porterei "Finché il caffè è caldo" di Toshikazu Kawaguchi che mi ha portato in una dimensione onirica. Una volta iniziato a leggere era difficile fermarmi. Ogni racconto è stato un viaggio bellissimo.
Ebook o cartaceo?
Cartaceo.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittrice?
Non posso considerarla una carriera, anche se mi piacerebbe molto.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Tutto è nato da un corso amatoriale di scrittura creativa. Ho iniziato a scrivere racconti in base ai temi che ogni settimana sceglievamo di sviluppare. La settimana successiva si esponeva ciò che avevamo scritto. Un venerdì aveva partecipato una ragazza universitaria che aveva già pubblicato una raccolta di poesie. Ragazza ammirevole che era venuta a portare il suo contributo. Avevamo deciso di far leggere a lei i nostri racconti. Quando aveva letto il mio "Senti che bel rumore" si era emozionata tanto e mi ero emozionata sentendo quelle parole uscire da una bocca diversa dalla mia. Forse è stato in quel momento che ho pensato che i miei racconti sarebbero potuti uscire da quel contesto.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Un'emozione grande. Si è concretizzato un desiderio che è sempre stato latente.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Il primo racconto è stato letto da un amico che considero la mia guida spirituale, mentre la raccolta è stata letta per la prima volta da due Amiche che considero come sorelle.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Non ho mai usufruito di tale servizio, perché preferisco comunque la lettura, ma credo che sia una buona svolta per chi non ha l'opportunità di leggere con i propri occhi ma ha tanta voglia di immergersi in nuovi mondi.
