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13 Feb
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Intervista all'autore - Francesca Paparella -

Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Vengo da Pofi, un piccolo paese della Ciociaria in provincia di Frosinone, e diventare una scrittrice era il mio sogno sin da bambina e ho iniziato a scrivere il mio primo e vero libro nel marzo del 2024.
 
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non esiste un momento in particolare che dedico alla scrittura, secondo me ogni istante è buono e sacro per scrivere qualche pagina.
 
Il suo autore contemporaneo preferito?
Ho tanti autori che mi piacciono molto, ma se dovessi sceglierne uno direi Eoin Colfer.
 
Perché è nata la sua opera?
Sin da bambina ero appassionata di libri e volevo a tutti i costi diventare una scrittrice, vorrei solamente che le persone si interessassero nuovamente alla lettura e vorrei farmi conoscere attraverso il mio modo di scrivere e raccontare.
 
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Vengo da una famiglia normale e semplice, piena di affetto e i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla. Vivo con la mia famiglia e non mi hanno mai fatto mancare alcun sostegno morale, psicologico e affettivo, quindi direi che la mia situazione sociale ha influito positivamente nella mia formazione letteraria.
 
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere, secondo me, è un modo per raccontare la realtà e i vari temi di essa e parlare delle emozioni, ma credo che sia anche un metodo per sfuggire alla vita vera, per vivere avventure immaginarie e situazioni più o meno reali. Senza immaginazione non esiste la mente umana.
 
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo che ci sia tanto di me in quello che ho scritto: le caratteristiche dei personaggi, le loro emozioni. Ho messo un po' di me stessa soprattutto nella protagonista.
 
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, c'è più di qualcuno in particolare che si è rivelato fondamentale per la stesura della mia opera: mia nonna e mia sorella gemella. Loro mi sono state sempre vicino, anche nei momenti difficili, sono state le prime a dire e pensare che dovevo pubblicare l'opera.
 
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La prima persona ad aver letto il romanzo è stata mia nonna. A lei non piace molto leggere, però le fa piacere vedermi felice e alla fine la mia opera le è davvero piaciuta.
 
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo di no. Leggere un romanzo su un telefono o un computer non significa leggere. Leggere vuol dire sfogliare pagine piene di parole, respirare l'odore della carta, immergersi in mondi magici e pieni di fantasia, immaginare di trovarsi in mezzo alla storia narrata.
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è abbastanza utile, secondo me, perché per esempio le persone con problemi di vista possono ascoltare la narrazione senza dover sforzare troppo gli occhi.

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1 COMMENTO

  • Link al commento Aldo Marchetto inviato da Aldo Marchetto

    Mi sono piaciute le risposte che ha dato questa autrice. Le mando un grande IN BOCCA AL LUPO.

    Mercoledì, 19 Febbraio 2025 19:51

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