Ci parli un po' di Lei, della Sua vita. Da dove viene? Come e quando ha deciso di diventare scrittrice?
Vengo da Pofi, un piccolo paese della Ciociaria in provincia di Frosinone, e diventare una scrittrice era il mio sogno sin da bambina e ho iniziato a scrivere il mio primo e vero libro nel marzo del 2024.
Nell’arco della giornata qual è il momento che dedica alla scrittura?
Non esiste un momento in particolare che dedico alla scrittura, secondo me ogni istante è buono e sacro per scrivere qualche pagina.
Il suo autore contemporaneo preferito?
Ho tanti autori che mi piacciono molto, ma se dovessi sceglierne uno direi Eoin Colfer.
Perché è nata la sua opera?
Sin da bambina ero appassionata di libri e volevo a tutti i costi diventare una scrittrice, vorrei solamente che le persone si interessassero nuovamente alla lettura e vorrei farmi conoscere attraverso il mio modo di scrivere e raccontare.
Quanto ha influito nella sua formazione letteraria il contesto sociale nel quale vive o ha vissuto?
Vengo da una famiglia normale e semplice, piena di affetto e i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla. Vivo con la mia famiglia e non mi hanno mai fatto mancare alcun sostegno morale, psicologico e affettivo, quindi direi che la mia situazione sociale ha influito positivamente nella mia formazione letteraria.
Scrivere è una evasione dalla realtà o un modo per raccontare la realtà?
Scrivere, secondo me, è un modo per raccontare la realtà e i vari temi di essa e parlare delle emozioni, ma credo che sia anche un metodo per sfuggire alla vita vera, per vivere avventure immaginarie e situazioni più o meno reali. Senza immaginazione non esiste la mente umana.
Quanto di lei c’è in ciò che ha scritto?
Credo che ci sia tanto di me in quello che ho scritto: le caratteristiche dei personaggi, le loro emozioni. Ho messo un po' di me stessa soprattutto nella protagonista.
C’è qualcuno che si è rivelato fondamentale per la stesura della sua opera?
Sì, c'è più di qualcuno in particolare che si è rivelato fondamentale per la stesura della mia opera: mia nonna e mia sorella gemella. Loro mi sono state sempre vicino, anche nei momenti difficili, sono state le prime a dire e pensare che dovevo pubblicare l'opera.
A chi ha fatto leggere per primo il romanzo?
La prima persona ad aver letto il romanzo è stata mia nonna. A lei non piace molto leggere, però le fa piacere vedermi felice e alla fine la mia opera le è davvero piaciuta.
Secondo lei il futuro della scrittura è l’ebook?
Credo di no. Leggere un romanzo su un telefono o un computer non significa leggere. Leggere vuol dire sfogliare pagine piene di parole, respirare l'odore della carta, immergersi in mondi magici e pieni di fantasia, immaginare di trovarsi in mezzo alla storia narrata.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
L'audiolibro è abbastanza utile, secondo me, perché per esempio le persone con problemi di vista possono ascoltare la narrazione senza dover sforzare troppo gli occhi.
