Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Non c’è nulla di particolarmente interessante, nella mia vita. Sono nato e vivo a Tivoli, pensionato, sposato, ho due figlie e un magnifico nipotino.
Gran parte dei miei giorni li ho trascorsi, molto volentieri, all’interno delle mura del Palazzo Comunale, in qualità di funzionario amministrativo.
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Uno dei magnifici libri che ci facevano leggere alle elementari, quali a esempio: “Il Libro Cuore”, di Edmondo De Amicis, che insegna amicizia, sentimenti, affetti, amore per la patria.
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’ eBook?
Era inevitabile che accadesse. In certi casi è comodo da leggere e meno ingombrante per gli archivi e le biblioteche. Ma a me piace il libro cartaceo. Non sarà mai eguagliato dalle novità del progresso.
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
La scrittura è una passione innata. Non si inventa, nasce dal cuore.
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
L’ho scritto per hobby, come per altri racconti e romanzi chiusi nel cassetto da anni.
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
L’amore per la vita, per gli affetti, per le amicizie, per il saper vivere felici in compagnia degli altri.
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non è stata una mia volontà, un sogno o un’aspirazione. È nata spontaneamente, per proprio conto.
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
Non ricordo alcun episodio legato a questo libro. Solo l’emozione provata per la pubblicazione dei miei precedenti romanzi “Intrighi” e “Se tradisci, non perdono”, da parte della BookSprint.
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Sì. Ogni scena da scrivere è un’incognita. Si ha sempre il timore di non riuscire a scriverla.
Il suo autore del passato preferito?
Ne cito più di uno, tra i grandi: Ludlum, Cusler, Follet, Clancy, Forsyte, ecc.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
In taluni casi è comodo, indispensabile, insostituibile, ma ascoltare non è come leggere. Non ne sono entusiasta.
