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24 Gen
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Intervista all'autore - Corrado Liberi -

Parliamo un po’ di Lei, dove è nato e cresciuto?
Nato e vissuto a Roma, poi Lucca e Bergamo, per tornare alle origini. Ho però avuto modo, per ragioni di lavoro, a intrattenermi alquanto in quasi tutte le città d'Italia, conoscendo le persone, la loro vita.
È stata una esperienza molto interessante dalla quale ho tratto la conclusone che l'unità nazionale, in senso pieno, è una chimera.
 
Che libro consiglierebbe di leggere ad un adolescente?
Premesso che ho trascorso i primi anni della vita tra la seconda guerra mondiale e l'ancor più duro dopoguerra, l'esigenza di conoscenza della storia e dei popoli per cercare di capire le ragioni dei conflitti ne è venuta di conseguenza. Non sono quindi in grado di dare alcun consiglio ma di certo è importante vivere il presente guardando il passato.
 
Cosa pensa della progressiva perdita del libro cartaceo a favore dell’eBook?
Il libro cartaceo mi dà la sensazione di possederne il contenuto; devo però ammettere che il profumo della carta è come una droga. Anche per questo in tutti i luoghi che ho visitato non ho mancato mai di trascorrere del tempo in quelle librerie.
 
La scrittura è un colpo di fulmine o un amore ponderato?
Premesso che la scrittura ha avuto una parte importante nella mia vita professionale e avendo letto molto di letteratura, una vota lasciato il lavoro è venuto naturale non posare la penna dando spazio alla fantasia.
 
Cosa l’ha spinta a scrivere questo libro?
Cercare di portare il lettore a camminare affianco agli investigatori partecipando direttamente alle loro azioni, ai loro ragionamenti per vedere se, sulla base degli stessi elementi si giunge alle stesse conclusioni.
 
Quale messaggio vuole inviare al lettore?
Non consiglio di leggere il libro tutto in un fiato perché non si ha il tempo di assorbire e ponderare i singoli fatti o atti dell'indagine.
 
La scrittura era un sogno nel cassetto già da piccolo o ne ha preso coscienza pian piano nel corso della sua vita?
Non ricordo di avere avuto sogli nel cassetto però appena adolescente presi dalla biblioteca del nonno "La Madre" di Maksim Gorkij e cominciai a leggerlo con avidità: non credo di aver capito gran che, allora, del significato del romanzo.
 
C’è un episodio legato alla nascita o alla scrittura del libro che ricorda con piacere?
No
 
Ha mai pensato, durante la stesura del libro, di non portarlo a termine?
Mai, anche se, per il particolare intreccio, ho dovuto riesaminarne la coerenza del suo sviluppo
 
Il suo autore del passato preferito?
Ho letto troppi libri per rammentarli tutti però sono affezionato, ovviamente al capolavoro di Manzoni e poi Taras Bul'ba di Gogol e i Tamburi della Pioggia di Ismail Karadè
 
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Forse può essere utile a chi viaggia e non vuole portare il libro ma non fa per me: preferisco la voce dei miei occhi

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