Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Per me scrivere è una terapia. Dopo una giornata di lavoro e dei suoi problemi quotidiani, mettermi davanti al computer è come respirare a pieni polmoni.
Cercare di esprimere un concetto o ricordare un avvenimento del passato, mi proietta in un altro mondo, in un universo fantastico, fatto di sentimenti e buoni propositi e, in questa dimensione straordinaria, il mio tempo trascorre molto velocemente.
Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In questa storia sono presenti tutti i miei sentimenti. Ci sono le mie gioie, le mie paure, le mie ansie, i miei stati d'animo e le mie angosce.
Un ricordo banale, ma per me estremamente indelebile è quando mi trovavo in un ambiente pubblico colmo dei miei silenzi e delle mie vergogne. È capitato più volte che qualcuno, con l'illusione di essere simpatico, mi dicesse se volevo un bicchiere d'acqua, per bagnare la mia gola secca dalle troppe parole che non avevo detto. Questa situazione aveva dentro di me un effetto devastante e non potevo far altro che detestare la persona che aveva scatenato questo inferno.
Riassuma in poche parole cosa ha significato per Lei scrivere quest’opera.
Trovare il coraggio di scrivere e pubblicare questa storia, sta a significare che sono guarito. Qui ci sono avvenimenti che fino ad adesso non avevo mai avuto la forza di raccontare. Per una persona infinitamente timida, esporre queste vicende, sta ad indicare che sono diventato finalmente, anche se molto in ritardo, una persona adulta e matura.
La scelta del titolo è stata semplice o ha combattuto con sé stesso per deciderlo tra varie alternative?
È stato il mio passatempo che accompagnava le mie lunghe camminate nella natura. Volevo cercare un titolo che fosse originale, ma che al tempo stesso contrassegnasse in pieno il significato della mia storia. Improvvisamente mi è venuta l'illuminazione e da quel momento, il titolo non è più stato messo in discussione.
L'ultimo sogno prima di dormire, non solo riassume perfettamente la trama del racconto, ma sta anche a significare che la vita ti concede sempre un'ultima possibilità, anche quando sembra che tutto sia perduto.
In un’ipotetica isola deserta, quale libro vorrebbe con sé? O quale scrittore? Perché?
Sono un eterno sognatore e quindi profondamente nostalgico. Le mie radici sono importanti per me e i ricordi d'infanzia sono un archivio prezioso. Un libro che ha segnato la mia adolescenza è "I Promessi Sposi", con il quale ho trascorso molte giornate di un'estate di tanti anni fa. Per me non è solo una storia bellissima, ma con presunzione, un po' come me, il Manzoni non solo ha raccontato una storia molto intrigata, ma ha dato molto spazio ai sentimenti dei protagonisti, quello che ho cercato di fare anch'io nella mia modestissima vicenda.
Ebook o cartaceo?
La vita è sempre più caotica e veloce e la tecnologia avanza con passi da gigante.
Ebook vuol dire risparmiare tempo e risorse, ma come detto sono uno maledettamente nostalgico. Da bambino, soprattutto in estate, prendevo la mia poltrona, la posizionavo sotto un albero che si trovava nella mia aia e con il fardello di libri e giornalini trascorrevo le mie giornate più belle. L'odore della carta stampato è uno dei ricordi più indelebili.
Quando e perché ha deciso di intraprendere la carriera di scrittore?
Non sono uno che ha deciso di intraprendere la carriera da scrittore, ma solamente una persona che aveva voglia di gridare al mondo intero che l'amore ci rende persone migliori e che l'egoismo è una delle più grandi pandemie.
Come nasce l’idea di questo libro? Ci racconterebbe un aneddoto legato alla scrittura di questo romanzo?
Ad un certo punto della mia vita mi sono sentito profondamente solo e dimenticato dal mondo. L'unica cosa che potevo fare, che avesse la forza di procurarmi un po' di sollievo, era esternare il mio stato d'animo.
Ho voluto raccontare una storia che fosse, per chi avrà la voglia di leggerla, di assoluta riflessione, ma ho cercato anche di lanciare un segnale di speranza a chi, come me, si sente in debito con la vita.
Cosa si prova a vedere il proprio lavoro prendere corpo e diventare un libro?
Per una persona timida come me, avere in mano un libro che racconta una storia che è stata la mia compagna di lunghe e tribolate giornate, è una soddisfazione incredibilmente bella. Mi riempie d'orgoglio e spero che molte persone abbiamo il coraggio di emozionarsi insieme a me.
Chi è stata la prima persona che ha letto il suo libro?
Uno dei miei amici più intimi. Il contenuto non era ancora interamente definito, ma i concetti erano ben chiari e saldi. Ovviamente mi ha dato un suo parere positivo, ma sono sicuro che anche se la lettura non fosse stata di suo gradimento, non avrebbe mai avuto il coraggio di darmi una delusione.
Comunque il suo primo parere, anche se di parte, è stato un incoraggiamento che mi ha dato una forte carica.
Cosa ne pensa della nuova frontiera rappresentata dall’audiolibro?
Voglio immaginare che questa alternativa sia dedicata soprattutto a chi è meno fortunato e non ha la capacità di leggere. Mi immagino che qualcuno, immerso nel buio della propria stanza, riesca a rilassarsi e emozionarsi ascoltando la mia storia. Se qualcuna di queste persone, avrà la voglia di provare questa esperienza,
io ne sarei profondamente grato.
